Dizionario Biografico dei Protestanti in Italia

Giacomo Lala

Giacomo Lala (1829 – 17 giugno 1904) gesuita, patriota, Regio Ispettore scolastico, divenuto protestante fu evangelista e colportore valdese.

Biografia

Nato in Puglia, all'età di vent'anni venne arrestato dalle autorità borboniche con l'accusa di cospirazione. Deciso ad intraprendere la carriera ecclesiastica, entrò nell'ordine dei Gesuiti.

Dotato di una vasta cultura, in breve tempo divenne insegnante di filosofia, diritto e teologia dogmatica presso il Collegio «Nicodemo Argento» di Lecce, vantando tra i suoi alunni il futuro fisico e microscopista Salvatore Trinchese (1836-1897).

Incaricato di predicare nei giorni festivi agli studenti dell'Università di Lecce, si avvicinò alle opere e al pensiero di Vincenzo Gioberti, di cui divenne un acceso sostenitore.

Arrestato nel 1859 con l'accusa di propugnare idee avverse al governo, rimase in carcere per un anno fino alla liberazione, avvenuta per mano delle truppe garibaldine.

Fervente patriota, nel 1861 venne nominato dal neonato governo italiano Regio Ispettore scolastico del circondario di Lecce, incarico mantenuto fino al settembre dell'anno successivo, quando venne promosso a Regio Ispettore scolastico provinciale. Nel dicembre del 1868 venne incaricato dal governo di visitare le scuole pubbliche della città di Firenze e della provincia di Grosseto.

Dispensato dall'incarico per motivi di salute nel 1871, si trasferì a Napoli per trascorrere un periodo di convalescenza. Durante la sua permanenza in quella località, sposò la giovane Marianna De Cesare, con la quale ebbe sette figli.

Nel 1874 entrò in contatto con il pastore Giacomo Weitzecker, convertendosi in seguito al protestantesimo. Divenuto un membro molto attivo della locale comunità valdese, richiese a Matteo Prochet, all'epoca presidente del Comitato di Evangelizzazione, di essere assunto come evangelista.

Trasferitosi a Firenze nell'aprile di quello stesso anno, iniziò a frequentare come uditore i corsi della Facoltà valdese di Teologia, stringendo un forte rapporto di amicizia con il pastore Giuseppe Quattrini e con Emilio Comba, all'epoca professore di storia ecclesiastica e teologia pratica.

Nell'agosto del 1874 venne inviato a Ancona, località in cui sostituì temporaneamente l'evangelista Agostino Vittorini, gravemente malato. Durante la sua permanenza nelle Marche, collaborò con Thomas Humble Bruce, agente della Società Biblica Britannica e Forestiera, e con Stefano Cereghino, all'epoca incaricato di occuparsi del locale deposito biblico.

Nel marzo del 1875 venne trasferito a Reggio Calabria, dove si occupò della neonata comunità evangelica. Ardente oratore, diede il via a una profonda e capillare opera di evangelizzazione, soprattutto tra le classi più povere e svantaggiate della città. Durante la sua permanenza in Calabria, collaborò a più riprese con Augusto Giovanni Malan, all'epoca evangelista a Messina.

Nel luglio del 1879 venne trasferito a Siracusa dove sostituì per alcuni mesi il pastore Enrico Pascal, inviato ad occuparsi degli evangelici del Canton Ticino a nome della Société des Protestants disséminés.

Nel settembre di quello stesso anno venne mandato a Palermo, città in cui lavorò insieme al pastore John Simpson Kay, per poi essere inviato a partire dal mese di dicembre ad occuparsi della comunità di Caltanissetta. Nel febbraio del 1880 venne inviato a Trapani in sostituzione di Giovanni Giacomo Rodolfo Tron, trasferitosi proprio in quell'anno a Massello, nelle Valli valdesi.
Nell'aprile del 1882 venne inviato a Napoli con il ruolo di colportore evangelista. Durante la sua permanenza in Campania collaborò con il pastore Giovanni Pons, estendendo inoltre la sua opera alla città di Capua, dove tenne una lunga serie di conferenze a carattere teologico e dove inaugurò una piccola sala di culto. Dotato di un carattere deciso e forte, si scontrò più volte con le locali autorità civili e religiose.

Provato dalla lunga esperienza in Campania, nell'ottobre del 1890 chiese ed ottenne il trasferimento a Perugia, dove si dedicò in particolare alla vendita di Bibbie e opuscoli religiosi ai viaggiatori in partenza o in arrivo presso la locale stazione ferroviaria.

Nel settembre dell'anno successivo venne trasferito a Roma, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita come responsabile del deposito biblico di via Nazionale.

Morì a Roma il 17 giugno del 1904.

Fonti archivistiche

Archivio della Tavola Valdese (in ATV), Serie IX, cartella 93, Lala Giacomo.

Bibliografia

Salvatore (sic) Lala, in «L'Italia Evangelica», n. 26, 25 giugno 1904.spazio
V. Vinay, Storia dei valdesi, III. Dal movimento evangelico italiano al movimento ecumenico (1848-1978), Torino, Claudiana 1980.spazio
G. Solari, Produzione e circolazione del libro evangelico nell'Italia del secondo Ottocento: la casa editrice Claudiana e i circuiti popolari della stampa religiosa, Manziana, Vecchiarelli, 1997.spazio
Dalle Valli all’Italia (1848-1998), a cura di B. Bellion, M. Cignoni, G. P. Romagnani, D. Tron, Torino, Claudiana, 1998.

Immagini

  • A cura di Luca Pilone
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