Robert Walter Stewart
Robert Walter Stewart (29 febbraio 1812 – 23 novembre 1887) pastore della Chiesa libera di Scozia e benefattore dei valdesi.
Biografia
Nato a Bolton (Scozia), era figlio del reverendo Andrew Stewart e di Margaret Stewart, nel 1839 sposò Graham Cockburn, con la quale ebbe sei figli.
Nel 1829 si trasferì con la famiglia per nove mesi prima a Roma e in seguito a Ginevra, dove il giovanissimo Stewart entrò in contatto con César Malan. Tornato in patria, studiò teologia prima a Glasgow e poi a Ginevra e fu consacrato pastore della chiesa presbiteriana scozzese nel 1837 a Erskine. Ricevette il dottorato honoris causa nel 1849 dall'Università di Princeton. Dopo la scissione della Chiesa presbiteriana scozzese del 1843, aderì alla Chiesa libera di Scozia, dove raggiunse una posizione di rilievo.
In seguito si trasferì a Malta dove si prodigò per la fondazione di una comunità presbiteriana e nel 1844 compì il suo primo viaggio in Italia che lo portò a visitare le Valli valdesi. L'anno successivo, stabilitosi a Livorno, raccolse attorno a sé i protestanti scozzesi residenti in Toscana e fondò la Leghorn Bethel and Harbour Mission. Nello stesso anno iniziò a interessarsi alla causa valdese: proseguendo l'opera iniziata dal rev. William. S. Gilly, Stewart inviò una cospicua somma di denaro per l'acquisto di libri per le biblioteche di Pomaretto e del Collegio valdese di Torre Pellice, raccogliendo inoltre fondi e collette a favore degli studenti che si preparavano al pastorato. In seguito propose l'istituzione alle Valli valdesi di una biblioteca scozzese per i pastori che conoscevano l'inglese. Durante l'inaugurazione della biblioteca, annunciò la sua intenzione di pubblicare una storia dei valdesi da diffondere in Scozia, intitolata On the present condition and future prospects of the Waldensian Chruch, pubblicata a Edimburgo nel 1845.
Dopo l'emanazione della Costituzione toscana del 15 febbraio 1848, Stewart si prodigò in una vasta opera di evangelizzazione, predicando più volte a Lucca e a Livorno. Con il ristabilimento del governo granducale nel 1849 e la fine della tolleranza religiosa, il pastore continuò la sua opera di evangelizzazione, aiutato dal rev. Hanna, pastore della Free Church di Firenze. Questa attività si manifestò non solo nella distribuzione di letteratura evangelica attraverso i colportori ma anche nell'aiuto morale ed economico agli evangelici.
Nel 1849 fondò la Chiesa scozzese di Livorno e poco tempo dopo partecipò alla creazione di un “Comitato di Corrispondenza e di Azione”, con il preciso compito di promuovere la distribuzione di Bibbie e di letteratura evangelica tra la popolazione toscana. Tra le prime opere del Comitato va ricordata la creazione di una tipografia clandestina a Firenze. Altra attività del pastore in favore del movimento evangelico fu la richiesta alla Tavola Valdese di inviare degli evangelisti in Toscana; la prima risposta fu l'invio di Bartolomeo Malan, a cui presto si aggiunse Paolo Geymonat.
Nel dicembre del 1853 lasciò Livorno per un viaggio di quattro mesi in Medio Oriente. Il resoconto di questa esperienza fu inserito in un libro intitolato The Tent and the Kahn (1857), testo dal quale emergeva lo spirito evangelistico dell'autore: durante il suo soggiorno Stewart intravvide la possibilità per una futura opera missionaria in Medio Oriente. Il viaggio gli permise inoltre di approfondire le sue conoscenze sulla Palestina, nozioni che gli furono necessarie negli anni successivi quando iniziò la stesura di un commentario dei quattro Evangeli (1862-1887), opera che ebbe un notevole impatto tra gli evangelici italiani.
Tornato in Italia, coniugò le sue attività in Toscana con un'importante opera a favore dell'evangelismo in Piemonte e nel Regno Sardo. Nel 1854 riuscì a ottenere, attraverso alcune collette, i fondi necessari per la costruzione di un locale di culto a Favale di Malvaro, in Liguria.
Nel 1860 chiamò a Livorno il pastore valdese Giovanni Ribetti al fine di organizzarvi la chiesa di lingua italiana e nello stesso anno iniziò a collaborare con la Società biblica nazionale scozzese, di cui diventò rappresentante e responsabile per i colportori in Italia. In questa veste, curò la stampa di un edizione del Nuovo Testamento tradotto da Giovanni Diodati presso l'editrice Claudiana.
Accanto a tali attività, Stewart continuò il suo impegno nei confronti della Chiesa Valdese, interessandosi soprattutto del problema educativo del popolo. I suoi sforzi furono tesi inizialmente a procurare borse di studio per coloro che altrimenti non avrebbero potuto frequentare né la Scuola Latina di Pomaretto, né il Collegio valdese di Torre Pellice. Interessatosi alla sorte della Scuola Latina, che era diventata troppo piccola per ospitare comodamente tutti i suoi studenti, nel 1864 Stewart riuscì a raccogliere i soldi necessari per l'ampliamento dei locali. Si batté inoltre per il trasferimento della Facoltà valdese di Teologia a Firenze, al fine di dare agli studenti un'esperienza nel campo di evangelizzazione. Il Sinodo Valdese del 1860 decise in effetti il trasferimento della Facoltà e con deliberazione speciale, elesse Stewart membro onorario a vita del Consiglio della Facoltà, carica che, nonostante i numerosi impegni, ricoprì in modo attivo. Stewart si dedicò alla ricerca dei fondi necessari per acquistare una sede idonea e sostenne l'acquisto di Palazzo Salviati.
Negli anni seguenti, continuò ad interessarsi con impegno e con generosità alla Biblioteca della Facoltà. Nel 1871 acquistò e donò alla Facoltà l'intera biblioteca di Luigi Desanctis e nel 1877 regalò la ricca collezione di Bibbie di Tito Chiesi, composta da oltre novecento volumi di cui molte edizioni rarissime.
Dopo il 1870 divenne uno dei principali sottoscrittori per la costruzione della Chiesa valdese di Roma, acquistando dalla famiglia Colonna il terreno su cui fu edificato il tempio di via IV Novembre, inaugurato alla sua presenza il 23 novembre 1883. Dal 1871 al 1887 fu presidente della Società evangelica italiana delle Pubblicazioni e diventò uno dei maggiori finanziatori delle attività della Casa editrice Claudiana. Nel 1874 fu eletto Moderatore della Chiesa libera di Scozia.
Infaticabile sostenitore dell'evangelizzazione, durante tutta la sua vita si impegnò perché si mantenesse un fronte unito nell'opera di diffusione dell'Evangelo in Italia, battendosi strenuamente per l'unione tra la Chiesa Valdese e la Chiesa Cristiana Libera.
Morì a Livorno il 23 novembre del 1887.
Fonti archivistiche
Archivio della Società di Studi valdesi (in ATV), Fondo Carte Famiglia Stewart Robert Walter.
Archivio della Tavola Valdese (in ATV), Serie XII, cartella 23, fasciscolo 1, Corrispondenza Robert Walter Stewart (1861-1897).
Pubblicazioni principali
R. W. Stewart, On the present condition and future prospects of the Waldensian Church, in Lectures on Foreing Churches delivered in Edinburgh and Glasgow, May 1845, Edimburgo, W. P. Kennedy, 1845.
R. W. Stewart, The Tent and the Kah: a journey to Sinay and Palestine, Edimburgo, William Oliphant and sons, 1857.
R. W. Stewart, J. Wood Brown, An italian campaing, or Evangelical movement in Italy (1845-1887), Londra, Hodder and Stoughton, 1890.
Bibliografia
A. Meille, Il Rev. Dott. Stewart, in «L'Italia Evangelica», n. 11, 12 marzo 1887.
A. Meille, Morte del Rev. Dr. Stewart, in «L'Italia Evangelica», n. 48, 26 novembre 1887.
G. Tourn (a cura di), Viaggiatori britannici alle Valli valdesi (1753-1899), Torino , Claudiana, 1994.
G. Spini, Risorgimento e protestanti, Torino, Claudiana, 1998³ (I ed. 1956).
Immagini
- Robert Walter Stewart - Archivio Fotografico Valdese
- Robert Walter Stewart - Archivio Fotografico Valdese
- Graham Cockburn, moglie di Robert Walter Stewart - Archivio Fotografico Valdese
- A cura di Luca Pilone