Cecilia Malavasi Bartoli
Cecilia Malavasi (6 ottobre 1860 -?) maestra valdese.
Biografia
Nata a Genova, era figlia di due membri della locale comunità valdese.
Dopo aver frequentato la Scuola Superiore Femminile (Pensionnat) a Torre Pellice, entrò in contatto con Matteo Prochet, all'epoca presidente del Comitato di Evangelizzazione. Tornata a Genova, nel settembre del 1877 divenne maestra delle locali Scuole valdesi e a partire dal 1879 iniziò a occuparsi della Scuola Infantile di via Assarotti, impartendo agli alunni e alle alunne lezioni di lettura, canto e storia sacra.
Dotata di un carattere energico, durante la sua permanenza nel capoluogo ligure dovette scontrarsi più volte con l'ostilità del clero cattolico. Pur tra mille difficoltà, il suo impegno e la sua passione per l'insegnamento le permisero di ottenere ottimi risultati, riuscendo a far crescere notevolmente il numero dei suoi allievi, provenienti non solo da famiglie valdesi ma anche da famiglie legate al cattolicesimo o alla Chiesa Cristiana Libera.
Nel settembre del 1885 venne trasferita a Sanremo, località in cui collaborò con i pastori Augusto Giovanni Malan e Enrico Matteo Malan per il mantenimento della locale scuola evangelica mista, osteggiata dal Provveditore agli Studi.
Appena un anno dopo venne inviata a Riesi, dove insieme all'evangelista Odoardo Bassanelli curò una tra le scuole evangeliche più grandi dell'intera Sicilia. La sua permanenza in quella località fu funestata da alcuni fatti incresciosi, tra cui una serie di violente calunnie e attacchi contro la sua persona. Accusata di essere una donna di scarsa moralità, nel 1887 venne colpita da una malattia di origine nervosa che la costrinse a un lungo periodo di riposo. Decisa a chiedere il trasferimento, fu convinta a restare grazie alla mediazione del pastore di Palermo Arturo Muston e di Carlo Alberto Tron.
Nel 1895 venne inviata a Pisa, località in cui collaborò con il pastore Stefano Revel. Durante la sua permanenza in Toscana gestì diverse classi considerate "difficili" e composte per la maggior parte da ragazzi e ragazze provenienti da ambienti anarchici, atei e cattolici. Superando ogni tipo di traversie, la donna ricevette diversi attestati di stima per la sua pazienza e per l'innata capacità di gestire situazioni particolarmente spinose e complicate.
Nel 1900 si sposò con Lucrezio Bartoli, un giovane maestro conosciuto durante la sua lunga permanenza a Riesi. Negli stessi anni la coppia adottò Evelina, una giovane proveniente da Riesi. Poco dopo le nozze, la donna dovette far fronte alla contemporanea malattia del marito e della bambina, operata d'urgenza a Torino per un problema alla trachea.
Rientrata in servizio nel settembre di quello stesso anno, venne inviata a Rocca Imperiale (Cosenza), località in cui le venne affidato il compito di riaprire le scuole, ormai da tempo abbandonate.
A causa delle cagionevoli condizioni di salute del marito, la donna non riuscì nell'impresa e nel luglio del 1901 la coppia venne trasferita a Trabia (Palermo), in sostituzione di Sebastiano Trapani, ormai prossimo all'emeritazione. Anche in questa località la donna incontrò notevoli difficoltà, legate soprattutto alla massiccia emigrazione in America da parte della componente più giovane degli abitanti di quel paese.
In seguito venne trasferita nuovamente a Riesi (luglio-settembre 1903) poi a Santa Lucia di Quistello (ottobre 1903 – 1905), Sanremo (ottobre 1905 – ottobre 1906) e infine a Vallecrosia. In quest'ultima località lavorò presso l'Asilo Evangelico, fondato dalla ricca benefattrice inglese Louisa Boyce.
Nel 1908 diede le dimissioni dal ruolo di maestra, seguendo suo marito Lucrezio, divenuto nel frattempo evangelista della Chiesa Metodista wesleyana, a Vicobellignano (Cremona). Nel 1915 si trasferì con il marito a Genova, dove lui aveva accettato la cattedra di lingua francese presso uno degli istituti tecnici della città.
La coppia trascorse in quella località gli ultimi anni di vita.
Fonti archivistiche
Archivio della Tavola Valdese (in ATV), Serie IX, cartella 130, Bartoli Malavasi Ceciclia.
- A cura di Luca Pilone