Gioacchino Gregori
Gioacchino Gregori (29 marzo 1839 – 22 luglio 1867) divenuto protestante, fu pastore valdese.
Biografia
Nato a Bagni di Lucca, era figlio di Giovanni e Maria Gregori. Durante la sua prima infanzia la famiglia si trasferì a Pisa, dove Gioacchino seguì le scuole private, fino al 1852, quando si spostò a Livorno; a quegli anni risale la morte del padre per tisi polmonare.
Ricevette la formazione religiosa in ambito cattolico, presso le scuole dei barnabiti, tuttavia poiché la madre lavorava a servizio del pastore della Chiesa Libera di Scozia di Livorno, Robert W. Stewart, Gioacchino ebbe modo di entrare in contatto con il mondo protestante.
Giovanissimo, poco dopo le scuole elementari, fu assunto in una fonderia di Livorno e in seguito al fallimento della ditta, il pastore Stewart lo avviò allo studio della teologia, che poté proseguire negli anni grazie a un assegno annuo offertogli da una ricca famiglia di commercianti di Glasgow. Studiò prima al Collegio valdese di Torre Pellice, a partire dal 1856 e poi dal 1860 presso la Facoltà valdese di Teologia. Nel 1861 fu inviato per un breve periodo a Napoli, dove tornò nel 1864 in sostegno del pastore Giorgio Appia e dove profuse molte delle sue energie nell’opera di evangelizzazione.
Nel settembre del 1861 si recò all’Isola d’Elba, dove il suo breve soggiorno ebbe una forte eco, qui infatti si scontrò con l’arciprete di Portoferraio in un conflitto che gli valse una condanna per aver attaccato la religione di Stato, accusa per la quale nel 1862 fu sottoposto a processo. Dopo questa parentesi, nel 1863 trascorse un periodo di studio all’estero, presso la Scuola di Teologia della Chiesa Libera di Scozia.
Nel 1865, dopo aver conseguito la licenza teologica ed essere stato consacrato pastore valdese, prese servizio come evangelista a Napoli, dove aveva già lavorato al fianco di Giorgio Appia. In questa città il suo impegno si declinò anche nell'azione sociale, volta all’aiuto dei meno abbienti, per il cui sostegno fondò, presso la comunità di Magnocavallo, una Società di Mutuo Soccorso, sull’esempio di quella esistente a Livorno. Tale impegno voleva essere una risposta alla situazione precaria di molta parte della popolazione, ulteriormente aggravata dallo scoppio dell’epidemia di colera.
Nel 1867 fu inviato a Catania, per fare una visita all’opera evangelica che era sorta nella città; mentre si trovava sull’isola si diffuse il colera, ragione che lo spinse a ritardare il suo ritorno a Napoli. Tale scelta gli fu tuttavia fatale, poiché contrasse la malattia e il 22 luglio, dopo pochi giorni, morì.
Fonti archivistiche
Archivio della Facoltà Valdese di Teologia, Fondi Storici (in ATV), Carte Gioacchino Gregori.
Bibliografia
Necrologio, in «L’Eco della Verità», n. 39, 27 Luglio 1867.
A. Meille, Biographie. Giovacchino Gregori, in«L’Écho des Vallées», n. 12, dicembre 1867.
Immagini
- A cura di Sara Rivoira