Giuseppe Comandi
Giuseppe Comandi (18 maggio 1844 – 29 novembre 1905), diventato valdese fu predicatore e filantropo, fondatore della Chiesa valdese di Siena e dell'Istituto Comandi di Firenze.
Biografia
Nato a Montalcino da una famiglia di proprietari terrieri, si laureò in Scienze Politiche ed Economiche a Pisa nel 1865. Qui conobbe Enrico Mayer, pedagogista di origine tedesca in contatto con diversi protagonisti del Risorgimento, e inserito nell’ambiente protestante svizzero-toscano di cui facevano parte anche Matilde Calandrini e Tito Chiesi. Mayer avviò il giovane a una brillante carriera diplomatica grazie alle proprie conoscenze.
Dopo appena un anno di matrimonio, l’amata moglie Carolina (figlia di Enrico Mayer), sposata il 30 aprile 1866 nonostante le riserve delle rispettive famiglie, morì insieme alla bambina che aveva dato alla luce. Comandi, disperato, tornò alla nativa Montalcino, dove si scontrò con l’ostilità della famiglia, che non aveva approvato l’unione con una protestante, e lo diseredò.
Il suocero lo sostenne, facendogli conoscere l’ambiente protestante e in particolare Paolo Geymonat, professore alla Facoltà valdese di Teologia di Firenze; quest'ultimo fu per Comandi un aiuto prezioso, grazie al quale superò una profonda crisi spirituale che lo portò alla conversione (1867), e gli consigliò si iscriversi alla Facoltà di Teologia (che frequentò dal 1870 al 1873). Compiuti gli studi ed entrato nella Chiesa valdese, si dedicò all’attività di evangelizzazione e filantropica, soprattutto a favore degli orfani, innanzitutto sostenendo l’opera di un artigiano evangelico fiorentino, che aveva accolto nella propria abitazione ragazzi abbandonati, seppur privo di risorse economiche e pedagogiche.
La sua predicazione era influenzata dal pietismo risvegliato svizzero e rimase estranea alle polemiche che si svilupparono tra le diverse denominazioni, condividendo invece il progetto di unione delle chiese evangeliche, promosso, tra gli altri, dal suo maestro Geymonat.
Predicatore apprezzato, fondò la Chiesa valdese di Siena, dotandola di un tempio e di scuole, aperte nel 1888 e gestite da maestre valdesi; nel 1883 vi fu celebrato il primo culto e nel 1886 fu insediato il primo pastore, Giacomo Longo.
Entrato in contatto con il mondo pedagogico grazie alla vicinanza con Mayer, si interessò alle iniziative educativo-filantropiche europee, che conobbe direttamente viaggiando all’estero. Nel 1876 aprì l’Asilo Professionale Evangelico, poi chiamato “Asilo Comandi”, la maggiore tra le iniziative evangeliche toscane, situato in Via Aretina, all’epoca zona periferica. Nella conduzione dell'Asilo poté contare su alcuni validi aiuti, come l’ingegnere Enrico Bianciardi, che continuò a lavorare per l’Istituto fino agli anni Venti del Novecento o Giovanni Luzzi, che iniziò a collaborare con Comandi durante i propri studi di teologia a Firenze.
L’idea di un istituto privo di vincoli ecclesiastici e sostenuto esclusivamente dai doni, legato quindi all’amore del prossimo e alla figura carismatica del fondatore, mostrò i propri svantaggi quando alle difficoltà economiche si aggiunse la malattia (nella corrispondenza tra i collaboratori G. Gasperini ed E. Bianciardi e la Tavola valdese si parla più volte di “nevrastenia”), che gradualmente impedì a Comandi di seguire l’opera. I problemi di salute sopraggiungero poco dopo il matrimonio contratto nel 1891 con Cécile Paroz, figlia del pedagogista svizzero Jules Paroz.
Comandi morì durante un soggiorno in Svizzera a Chexbres il 29 novembre 1905.
Pubblicazioni principali
G. Comandi, Inni e cantici per l’Asilo professionale evangelico di Firenze, Firenze. Claudiana, 1892
Bibliografia
E. Bianciardi, Giuseppe Comandi e la sua opera in Firenze, in «Rivista Cristiana», anno XXIII, gennaio 1906.
G. Di Roberto, L’Asilo di Giuseppe Comandi nei suoi aspetti pedagogico e religioso, Firenze, 1923.
L. Santini, Contributo a una biografia di Giuseppe Comandi, in Studi di letteratura, storia e filosofia in onore di Bruno Revel, Firenze, Olschki, 1965, pp. 557-572.
A. Mannucci, Educazione e scuola protestante, Firenze, Manzuoli, 1989.
M. Barabino, Un educatore evangelico dell’Ottocento: Giuseppe Comandi, Tesi di laurea, discussa alla Facoltà di Magistero, Università degli Studi di Firenze, relatore D. Maselli, A.A. 1991-1992.
Dalle Valli all’Italia (1848-1998), a cura di B. Bellion, M. Cignoni, G. P. Romagnani, D. Tron, Torino, Claudiana, 1998.
G. Spini, Italia liberale e protestanti, Torino, Claudiana, 2002.
G. Rustici, Giuseppe Comandi. L’istituto fiorentino e il tempio di Siena, in Scelte di fede e di libertà. Profili di evangelici nell’Italia unita, a cura di D. Bognandi e M. Cignoni, Torino, Claudiana, 2011, pp. 96-98.
Immagini
- A cura di Sara Tourn