Giosuè Tron
Giosuè (Jean Josuè) Tron (16 maggio 1851 – 29 gennaio 1933) pastore valdese, membro del Comitato di Evangelizzazione.
Biografia
Nato a Massello, era figlio di Frédéric e di Marie Madeleine Pascal, agricoltori. Sposò Cesira Biagioni, maestra delle scuole evangeliche, con la quale ebbe i figli Enrico Giulio (1888-1986) pastore, Adele, Adolfo (1889-1966) professore e preside del Collegio valdese di Torre Pellice, e Alice (1891-1988), moglie del pastore Davide Bosio.
Dopo gli studi secondari alla Scuola Latina di Pomaretto e al Collegio valdese di Torre Pellice, frequentò la Facoltà valdese di Teologia di Firenze e compì l’anno di specializzazione all’estero presso l’Università di Edimburgo.
Ancora candidato fu coadiutore del presidente del Comitato di Evangelizzazione Matteo Prochet a Genova, con cura di Vallecrosia nel 1874-1875, e dopo la consacrazione, avvenuta nel novembre 1875, sostituì il pastore John Simpson Kay a Palermo nel 1876. Fu ancora coadiutore a Messina e a Palermo nel 1878 e quindi a Catania da fine anno al 1880 con l'incarico di visitare Agira, Caltanissetta e Siracusa. Venne quindi trasferito a Venezia come pastore titolare dal settembre 1881 al 1889, e con la cura specifica della diaspora dalla fine del 1884. Successivamente fu inviato a Torino dove curò la comunità di lingua italiana dal 1889 al 1901, con la cura anche di Casale. Dal 1901 al 1906 fu a Pisa, successivamente, dal 1906 al 1912, a Napoli e infine a Biella dal 1912 al 1919, anno della sua emeritazione.
Dal 1892 al 1895 fu membro del Comitato di Evangelizzazione, e varie volte delegato in viaggi per raccogliere denaro in favore della Chiesa Valdese in Olanda e in Svizzera.
Morì a Torre Pellice il 29 gennaio 1933.
Fonti archivistiche
Archivio Tavola Valdese (ATV), Serie. IX, cartella 99, Tron Giosuè.
Bibliografia
M.r Josuè Tron, in «L'Écho des Vallées», n. 5, 3 febbraio 1933.
Necrologio, in «La Voce del Pellice», n. 5, 3 febbraio 1933.
D. Il Pastore emerito Giosuè Tron, in «La Luce», n. 6, 8 febbraio 1933.
Immagini
- A cura di Gabriella Ballesio