Catello De Angelis
Catello De Angelis (4 agosto 1875 – 10 agosto 1927) sacerdote, divenuto protestante fu evangelista valdese.
Biografia
Nato a Castellammare di Stabia (Napoli), era figlio di Gabriele e di Mariantonia Guida.
Spinto dai genitori a intraprendere la carriera ecclesiastica, studiò presso il seminario della sua città natale prima di trasferirsi nel 1895 a Napoli, dove seguì corsi di filosofia e di diritto ecclesiastico. Deciso a conoscere più a fondo le dottrine evangeliche per meglio confutarle, maturò ben presto la decisione di abbandonare il sacerdozio.
Dopo essere entrato in contatto con i pastori Giuseppe Quattrini e Gaio Gay, a partire dall'ottobre del 1905 iniziò un fitto scambio epistolare con Matteo Prochet, all'epoca presidente del Comitato di Evangelizzazione, offrendosi di entrare nel corpo pastorale valdese. La trattativa andò a buon fine e nel luglio del 1906 venne assunto come evangelista e inviato a Borrello (Chieti). Durante la sua permanenza in quella località si scontrò più volte contro il locale clero cattolico, sostenendo una lunga serie di dispute pubbliche. Ardente evangelista, si occupò inoltre dei nuclei evangelici di Castel del Giudice (Isernia), Monteferrante (Chieti) e Ateleta (L'Aquila).
Nel settembre del 1907 venne trasferito a Falerna (Catanzaro), paese in cui collaborò a più riprese con Luisa Falchetti, maestra della locale Scuola valdese. Oltre a occuparsi della Scuola Domenicale, durante la sua permanenza in Calabria tenne diversi cicli di conferenze a carattere teologico, estendendo inoltre la sua opera a diverse zone della provincia di Catanzaro come Feroleto Antico, località in cui si avvalse della collaborazione dell'evangelista Biagio Panascia.
Nel maggio del 1908 sposò la giovane Rosa Ciotto con la quale ebbe due figlie.
Nell'ottobre di quello stesso anno venne trasferito a Civitacampomarano (Campobasso), in sostituzione del pastore Gerolamo Moggia. Attento alle condizioni della popolazione, diede il via a campagne contro la blasfemia e l'alcoolismo, fondando inoltre una Scuola serale popolare e una Società di mutuo soccorso che in breve tempo riscosse un notevole successo.
Parallelamente alla sua attività a Civitacampomarano, visitò due volte al mese la comunità evangelica di Campobasso, località in cui si trasferì nell'ottobre del 1910 e dove nel dicembre dell'anno successivo partecipò insieme a Giosuè Tron all'inaugurazione di un piccolo locale di culto.
A partire dal 1910 si dedicò inoltre ai gruppi di Campodipietra e Matrice, località in cui era sorta una piccola comunità evangelica, composta da alcune famiglie che si erano convertite al protestantesimo negli Stati Uniti grazie all'opera del pastore Pietro Monnet. Sempre in quegli anni estese la sua opera a Montorio nei Frentani dove, analogamente a Matrice, si era venuto a creare una piccolo nucleo evangelico composto in maggioranza da giovani di ritorno dal Nord America.
Dotato di un carattere tenace, dovette più volte far fronte all'opposizione delle autorità politiche e religiose. Le intemperanze più gravi avvennero a Matrice, dove nel 1913 De Angelis fu costretto a sospendere temporaneamente i culti a causa di ripetuti atti di violenza compiuti da una parte della popolazione. Le attività ecclesiastiche in quella località ripresero solo grazie all'intervento del Ministrero degli Interni, sollecitato dai reclami inoltrati dal Comitato di Evangelizzazione e dal pastore Arturo Muston.
In quegli stessi anni iniziò inoltre a collaborare con Pasquale Antonio Caldararo, un giovane che avava iniziato un'opera di evangelizzazione a Pescolanciano (Isernia), dove in breve tempo sorse una comunità evangelica, visitata periodicamente da diversi pastori valdesi, tra cui Giovanni Bertinatti e Giosuè Tron.
Licenziato nel 1915, si trasferì a Nicastro (oggi parte del comune di Lamezia Terme) dove venne assunto nello studio legale di suo cognato.
Morì improvvisamente a Castellammare di Stabia il 10 agosto del 1927.
Fonti archivistiche
Archivio della Tavola Valdese (in ATV), Serie IX, cartella 317, De Angelis Catello.
Bibliografia
D. Cielo, I Valdesi a Campobasso, Campobasso, Il Bene Comune, 2009, pp. 19-21.
- A cura di Luca Pilone