Michele Ferreri
Michele (Severino) Ferreri (23 ottobre 1835 - 12 giugno 1905) sacerdote cattolico, divenuto protestante fu evangelista della Chiesa Metodista Episcopale e della Chiesa Valdese.
Biografia
Nato a Torino, fu avviato dai genitori in seminario presso i gesuiti senza un’autentica vocazione; si rivelò però uno studente promettente, iniziando a 16 anni a scrivere, predicare e tradurre dal francese. Per vent’anni lavorò come predicatore e scrittore, pubblicando più di cinquanta opere (tra cui diverse traduzioni) di argomento biblico e teologico, alcune encomiate dal papa.
Questo fatto sarebbe poi diventato per lui motivo di cruccio, così come la ricerca «di una falsa gloria» che l’aveva spinto a lavorare indefessamente. Nel corso dei suoi studi, però (oltre al seminario frequentò anche l’Università di Torino, laureandosi in filosofia), fu preso da una crescente disillusione.
Nel 1878, dopo la morte della madre e della sorella, spinto dal desiderio di avere una propria famiglia, cercò di contrarre matrimonio segretamente con Argia Simoni, maestra in un educandato torinese. Scoperto, decise di abbandonare l’abito sacerdotale, vendere la propria biblioteca e trasferirsi a Milano, dove si sposò pubblicamente.
La coppia ebbe sette figli, di cui tre morti in tenera età. Sopravvissero due figli maschi, Carlo Maria (1878-1942) pastore e sovraintendente della Chiesa Metodista Episcopale d'Italia e Giovanni (1885-1967) intellettuale e pastore più due figlie femmine, Natalina (Lina, 1886) che sposò il pastore metodista Riccardo Borsari e Eva (1889-1918).
I primi anni della coppia furono molto difficili, funestati dal perdurare della crisi spirituale e vocazionale di Ferreri e dalle difficoltà economiche. Argia provvedeva alla famiglia grazie alle proprie doti di ricamatrice, in attesa di ottenere la patente per l’insegnamento pubblico. Ottenuto un lavoro come notaio, Ferreri incontrò il conte Ferdinando Bracciforti, docente d’inglese e divulgatore dell’Unitarianismo in Italia; Ferreri lo coadiuvò nelle conferenze, diventando segretario del suo istituto linguistico, pur non essendo del tutto persuaso da tale dottrina. Fu l’incontro con un vecchio condiscepolo, il professor Giovanni Cavalleris, diventato nel frattempo pastore metodista, a segnare la svolta. Egli lo invitò nella sua chiesa e a incontrare Leroy M. Vernon, con il quale sentì da subito una forte intesa.
Abbandonato il nome Severino a favore di Michele, ritrovata la propria vocazione iniziò quindi un periodo di prova, che procedette senza intoppi finché il nuovo nome gli garantì una sorta di anonimato, ma una volta scoperta la sua vera identità gli attacchi non mancarono. A ciò si aggiunse un ulteriore motivo di amarezza: i due anni di servizio nella chiesa episcopale si conclusero infatti con una sospensione a causa dei dissidi con il pastore di Milano Silvio Stazi e con lo stesso Vernon.
Rimasto senza lavoro, grazie all'aiuto del Comitato milanese dell’Alleanza Evangelica Mondiale, composto da personalità di spicco del mondo protestante come i pastori Paolo Longo e Damiano Borgia, entrò in contatto con Matteo Prochet, all'epoca presidente del Comitato di Evangelizzazione.
Entrato al servizio della Chiesa Valdese nel luglio del 1884, venne inviato prima a Milano e poi a Como, dove si occupò di diverse attività ecclesiastiche e della Scuola domenicale, quasi sempre affiancato dalla moglie. Inoltre scrisse diversi articoli e partecipò a dibattiti e adunanze pubbliche.
Nel giugno del 1885 venne inviato insieme alla moglie a Poggio Mirteto, nel Lazio. Durante la sua permanenza in quella località, si dedicò alla locale comunità evangelica che in poco tempo crebbe numericamente. Lavoratore infaticabile, si occupò insieme alla moglie delle classi della Scuola domenicale e della Scuola valdese, diretta dal maestro Biagio Bruni.
A Poggio Mirteto la sua salute cominciò a peggiorare a causa di calcoli al fegato, rendendo sconsigliabili lunghi spostamenti a piedi e in carrozza per effettuare le visite, e inducendo la moglie a sostituirlo. Continuò a seguire la Scuola domenicale, facendo lavoretti per i bambini, suonando l’armonium, ma la gestione dei culti diventò sempre più faticosa.
Nell’ottobre del 1896 Ferreri e la famiglia furono trasferiti a Orbetello, nella Maremma toscana, zona molto povera e infestata dalla malaria. La situazione era difficile anche perché della piccola comunità valdese nata nel 1880 rimanevano pochi membri, a causa delle fratture interne e della confluenza nella Chiesa Battista. Nonostante i problemi di salute e le azioni messe in atto dal clero cattolico, Ferreri visitò diverse località della zona come Paganico, Santo Stefano, Port’Ercole e Grosseto, riuscendo a formare una piccola diaspora.
Negli ultimi anni la salute si aggravò ulteriormente, con l’aggiunta di problemi di cuore e probabilmente della tubercolosi. Impossibilitato a tenere i culti e a visitare le famiglie, fu sostituito in più di un'occasione dalla moglie.
Amante della cultura e delle letteratura, nel corso degli anni collaborò a più riprese con il periodico «L’Italia Evangelica», scrivendo diversi articoli e recensioni. Appassionato di musica, si dedicò anche alla poesia e alla scrittura (lasciò diversi manoscritti inediti), collaborando al periodico per bambini «L’Amico dei fanciulli».
Morì a Orbetello il 12 giugno 1905.
Fonti archivistiche
Archivio della Tavola Valdese (in ATV), Serie IX, cartella 177, Ferreri Michele.
Pubblicazioni principali
E. Bougaud, Storia di s.g. Francesca Fremyot baronessa di Chantal e dei primordi della Visitazione, prima versione italiana sulla II edizione francese del sac. Severino Ferreri, 2 voll., Torino, Tip. P. Marietti, 1864.
S. F. Lagrange, Storia di Santa Paola tradotta in italiano dal sac. Severino Ferreri, Torino, Marietti, 1869.
M. Ferreri, Istruzioni sul vangelo ossia le quattro parti della dottrina cristiana esposte in tre anni di spiegazioni evangeliche, 3 voll., Torino, Collegio degli Artigianelli, 1870-1871.
C. Guenot, Marcellino ossia i martiri sotto Costantino: racconto storico del secolo IV; versione libera dal francese di Severino Ferreri, Torino, Marietti, 1871.
N. Gridel, Serate cristiane: spiegazione del catechismo con paragoni ed esempi; prima versione italiana del sac. Severino Ferreri, Torino, Marietti, 1871.
M. Ferreri, Il Cuor di Gesù studiato nel Vangelo: letture-prediche, Torino, Pietro Marietti, 1875.
M. Ferreri, Ave Maria. Trattato popolare sulla divozione a Maria SS., Torino, Pietro Marietti, 1878.
Bibliografia
B. P., Michele Ferreri, in «L’Italia Evangelica», n. 24, 16 giugno 1905.
- A cura di Sara Tourn