Gaetano Barbieri
Gaetano Barbieri (18 agosto 1844 – 3 aprile 1915) patriota, garibaldino, divenuto protestante fu colportore e maestro evangelista della Chiesa Metodista Wesleyana.
Biografia
Nato a Milano, era figlio di Girolamo e Agata Preschi, coppia che era stata fortemente impegnata nella causa dell'Unità d'Italia. Sposò una giovane maestra, con la quale ebbe Eunice (1876), Clelia (1878) e Samuele (1880).
Animato da profondi ideali patriottici, nel 1860 si arruolò come volontario nella brigata guidata da Gaetano Sacchi, inviata in Sicilia a sostegno delle truppe garibaldine. In seguito entrò a far parte della quindicesima divisione capitanata dal generale di origine ungherese Stefano Turr.
Rimasto gravemente ferito durante la battaglia del Volturno, ritornò a Milano, dove nel 1863 incontrò Henry James Piggott, convertendosi al protestantesimo e mettendosi poco dopo al servizio della Missione Metodista Wesleyana.
Nel 1866 si arruolò ancora una volta come volontario nelle fila dei garibaldini, operando in Trentino e partecipando come portantino alla battaglia di Bezzecca.
Ritornato a Milano, fu inviato in qualità di maestro evangelista prima a Padova e poi ad Asola (Mantova), svolgendo allo stesso tempo un'intensa attività come colportore.
Nel 1878 venne inviato a Villadossola, comune in cui aprì un piccolo centro per bambini e per orfani che dopo poco tempo fu spostato a Intra, località in cui nel 1881 Alberico Bossi aveva fondato il cosiddetto Istituto evangelico, un orfanotrofio poi intitolato all'educatore svizzero di origine italiana Giovanni Pestalozzi.
Rimasto vedovo nel 1881, passò alle dipendenze della «Verein für die Evangelisation von Tessin, Italien und Spanien», organizzazione fondata nel 1866 a Basilea da aderenti al movimento risvegliato. Assunto come colportore insieme a Angelo Peruzzi, nel 1882 fondò la cosiddetta Chiesa Cristiana Libera di Locarno, progetto che tuttavia naufragò appena due anni dopo. Nell'ottobre del 1884 fu inviato a Brissago (Canton Ticino), località in cui rimase fino all'ottobre del 1886. Trasferito in seguito a Biasca, divenne uno stretto collaboratore del pastore Paolo Calvino.
Licenziato per cattiva condotta nell'agosto del 1888, ritornò in Italia l'anno successivo. Assunto nuovamente dalla Chiesa Metodista Wesleyana, gli fu affidata in un primo momento la comunità di Rovigo e successivamente quella di Cremona.
Nel 1903 fu mandato a Iselle per sostituire suo genero, l'evangelista Giovanni Gervasi, morto tragicamente a Intra nel settembre di quell'anno. Durante la sua permanenza in quella località, si occupò degli operai impegnati nei lavori per la costruzione del traforo ferroviario del Sempione.
Nel 1906 venne trasferito a Omegna e in seguito, a partire dal 1912, si occupò della piccola comunità evangelica di Ramello.
Emeritato nel 1913, si trasferì da sua figlia Eunice a La Spezia, dove morì il 3 aprile del 1915.
Fonti archivistiche
Archivio Storico delle Chiese Metodiste (in ATV), Serie VI, Sottoserie Vedove di pastori ed evangelisti, cartella 345, Gervasi Eunice nata Barbieri.
Bibliografia
Il protestantesimo di lingua italiana nella Svizzera. Figure e movimenti tra Cinquecento e Ottocento, a cura di E. Campi e G. La Torre, Torino, Claudiana, 2000.
P. Tognina, Colportoraggio biblico e propaganda protestante nel Ticino della seconda metà dell'Ottocento, in Ticino e Protestanti. Figure e movimenti del protestantesimo in Ticino tra Cinquecento e Novecento, a cura di E. Campi, B. Schwarz e P. Tognina, Locarno, Chiesa Evangelica Riformata nel Sottoceneri, Armando Dadò editore, 2004, pp. 167-195.
E.M. Rüsch, «Conversation über das Eine, was not tut». Evangelisch-reformierte Italienerseelsorge im Kanton Zürich im 19. und 20. Jahrhundert, Zurigo, TVZ, 2010.
- A cura di Luca Pilone