Dizionario Biografico dei Protestanti in Italia

Diodato Rosati

Diodato Rosati (29 gennaio 1865 – 17 agosto 1945) maestro evangelista valdese.

Biografia

Nato a Livorno, era figlio di Luigi e Maria Ratimarchi; la famiglia era di umili origini appartenente alla locale comunità valdese. Nel luglio del 1888 sposò Maria Isabella Alberty (1863 – 1925), figlia illegittima dell'ambasciatore di Romania a Firenze, con la quale ebbe: Giulia (1889-1918), Lidia (1892), Evangelina (1893-1956), Luigi (1896-1897), Luigina (1898), Luigi Secondo (1900), Cornelio (1902), Maria (1904) ed Elena (1906).

Dopo aver compiuto gli studi elementari e superiori a Rosignano Marittimo (Livorno), nel 1882 si trasferì a Pisa dove si diplomò maestro presso le Scuole Normali. Assunto come maestro evangelista dal Comitato di Evangelizzazione nel dicembre del 1884, fu inviato l'anno successivo a Pisa, dove si occupò della Scuola valdese e della Scuola domenicale.

Nel settembre del 1901 fu trasferito a Pietra Marrazzi (Alessandria) in sostituzione di Valentino Klett, rimanendo in quella località fino al settembre del 1905. Nell'ottobre di quello stesso anno fu inviato a Guastalla e Codisotto (Reggio Emilia). Durante la sua permanenza in quelle località fu accusato di truffa insieme ad altri sei evangelici ma assolto con formula piena nel ottobre del 1907.

Conclusa l'esperienza in Emilia, fu trasferito nel novembre del 1907 a Coazze, dove collaborò con il pastore di Torino David Peyrot, all'epoca impegnato nella cura di una vasta diaspora di piccole comunità del Piemonte.

Nell'estate del 1914 il Comitato di Evangelizzazione decise di inviare Rosati in Val d'Aosta, sopprimendo allo stesso tempo la scuola diurna da lui diretta per sette anni. La decisione non fu accolta positivamente dalla comunità di Coazze, la quale inviò al Comitato una petizione ufficiale al fine di richiedere la permanenza del maestro, lodato per il suo impegno sia nella scuola che nella vita comunitaria.

Trasferito nel novembre i quello stesso anno a Champdepraz (Aosta), curò allo stesso tempo i gruppi di Viering e di Carema, seguiti fino a pochi mesi prima dal maestro evangelista Filippo Pons, deceduto nel giugno del 1914. Durante la sua permanenza in quelle zone, Rosati ebbe a che fare con diversi dissidi e fratture sorte all'interno della comunità di Viering: nell'ottobre del 1915 la scuola comunale fu trasferita nel locale di culto usato dagli evangelici e ciò causò un inasprimento dei rapporti tra Rosati ed una consistente parte della comunità.

Ottenuto il trasferimento a Casale Monferrato nell'ottobre del 1916, si occupò delle comunità di Pietra Marrazzi, Torrazza, Verolengo, Verrua Savoia ed Alessandria in sostituzione temporanea del pastore Giuseppe Messina. In seguito fu inviato a Rio Marina (1917-1919), Chieti (1919-1925) e Biella con la cura di Piedicavallo (1925-1935).

Rimasto vedovo nel 1925, sposò nel 1930 in seconde nozze l'istitutrice Adele Buffa (8 agosto 1865 – 14 novembre 1944).

Profondamente attaccato al suo lavoro, durante la sua lunga carriera tenne, insieme alla prima moglie, lezioni private gratuite destinate ai ragazzi e alle ragazze più in difficoltà: tra i suoi allievi figurò il futuro evangelista valdese Enrico Robutti.

Emeritato nel 1936, trascorse gli ultimi dieci anni della sua vita a Luserna San Giovanni. Morì presso il Rifugio Re Carlo Alberto il 17 agosto 1945.

Fonti archivistiche

Archivio della Tavola Valdese (in ATV), Serie IX, cartella 197, Rosati Diodato.

Bibliografia

E. Geymet, Diodato Rosati (1865-1945), in «L'Eco delle Valli Valdesi», n. 19, 14 settembre 1945.spazio
L.S. Di Tommaso, Valdesi in Valle d'Aosta. Percorsi religiosi e culturali di una minoranza religiosa radicata nel territorio (1848-1950, 1951-2001), Aosta, Le Château, 2002.spazio
C. Milaneschi, Una storia a suo modo. La Chiesa Valdese di Coazze, Cosenza, Editoriale progetto 2000, 2003.

Immagini

  • A cura di Luca Pilone
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