William Stephen Gilly
William Stephen Gilly (28 gennaio 1789 – 10 settembre 1855) canonico inglese, benefattore della Chiesa Valdese, ideatore e fondatore del Collegio valdese di Torre Pellice.
Biografia
Nato a Hawkedon (Contea di Suffolk, Inghilterra), era figlio del reverendo William e di Ann Oliver. Primogenito di cinque tra fratelli e sorelle, fu in un primo momento educato in casa dal padre e in seguito inviato presso il Christ's College di Londra, una delle più famose pubblic schools inglesi. Nel 1808 ricevette una borsa di studio per l'Università di Cambridge. Entrato nel mondo accademico, frequentò dapprima il Gondville and Caius College e poi il Saint Catherine Hall College. Il 18 gennaio 1812 conseguì il Bachelor of Arts ed un mese più tardi divenne diacono. Ordinato prete nel marzo del 1813, fu inviato come curato a Brandean, nell'Hampshire.
Il 27 luglio 1814 sposò Eliza Oliver, appartenente ad una famiglia della gentry della contea del Buckinghamshire.
Nel 1817 ottenne il Master of Arts a Cambridge e pubblicò in forma anonima la sua prima opera, intitolata Academic Errors, in cui attaccava aspramente il sistema educativo inglese. Nel marzo dello stesso anno ottenne il rettorato della parrocchia di North Fambridge nella contea dell'Essex e in seguito divenne ecclesial pluralist, ricevendo il beneficio per la chiesa di Wanstead, sempre nella medesima contea.
Nel maggio del 1819 partecipò, insieme al padre, a una riunione della Society for Promoting of Christian Knowledge (S.P.C.K.) in cui venne a contatto con il mondo valdese. Tra gli argomenti all'ordine del giorno, infatti, c'era una lettera del pastore valdese di Pramollo Ferdinand Peyran, il quale chiedeva aiuti per la comunità valdese.
Rimasto vedovo nel 1822, intraprese nello stesso anno il Gran Tour di Francia, Italia e Svizzera e durante quella traversata compì il suo primo soggiorno nelle Valli valdesi, in cui incontrò diverse importanti personalità, tra cui l'allora moderatore della Tavola Valdese Rodolphe Peyran.
Tornato in Inghilterra nel 1823, compose un testo intitolato Narrative of an Excursion to the Mountains of Piemont and Researches among the Vaudois, or Waldenses, Protestant inhabitants of the Cottian Alps, in cui raccontava la sua esperienza alle Valli e faceva un accorato appello volto a sensibilizzare l'opinione pubblica inglese a sostegno dei valdesi.
Nella primavera del 1825 fondò e divenne segretario del London Vaudois Commitee, formato da membri della Chiesa Anglicana e dello Stato e presieduto dal Vescovo di Londra. In breve tempo il nuovo comitato riuscì a collettare ventimila franchi, somma investita in fondi pubblici i cui interessi furono inviati semestralmente alle Valli e destinati all'Ospedale valdese di Torre Pellice e all'istruzione. Sempre in quegli anni, si prodigò affinché venisse ripristinato il Sussidio Reale britannico a beneficio dei valdesi, il quale fu rinnovato a partire dal 1827.
Nel dicembre del 1825 sposò in seconde nozze Jane Charlotte Mary Colberg, più giovane di lui di quindici anni. Appena due giorni dopo il matrimonio fu inoltre nominato cappellano domestico del vescovo Shute Barrington. Nel maggio del 1827 divenne canonico della cattedrale di Durham, ruolo che lo impegnò attivamente sia a livello amministrativo sia a livello pastorale e socio-assistenziale.
Nell'estate del 1829, accompagnato dalla moglie e dal fratello Frederick, visitò per la seconda volta le Valli valdesi. Ospitato a Torre Pellice dal pastore Pietro Bert, ebbe la possibilità di incontrare il colonnello britannico John Charles Beckwith, altro benefattore dei valdesi, con il quale nascerà una proficua e intesa collaborazione.
Durante questo soggiorno, inoltre, maturò l'idea di fondare un istituto di studi superiori alle Valli, il Collegio valdese. La sua idea era quella di ampliare e migliorare la cosiddetta Scuola Latina, in modo da permettere ai giovani che volessero diventare pastori, maestri di scuola o régents di ricevere la formazione necessaria in patria. Non potendosi occupare direttamente dell'istituzione e della direzione della struttura, affidò l'incarico alla Tavola Valdese, a cui affiancò il pastore Jean Pierre Bonjour.
Tornato in patria, continuò a dedicarsi alle vicende riguardanti il Collegio, curando non solo la parte finanziaria ma occupandosi personalmente anche della scelta dei libri ritenuti necessari per avviare la biblioteca del Collegio.
Nel 1830 collaborò insieme alla Tavola Valdese alla fondazione di una nuova Scuola Latina a Pomaretto, aperta il primo maggio in un locale messo a disposizione dal Concistoro e comprendente quattro classi, due di latino e due di francese. Sempre nello stesso anno si preoccupò di nominare una commissione con il compito di redigere una liturgia per la Chiesa Valdese – pubblicata a Edimburgo nel 1837 – e in novembre venne eletto vice-decano della cattedrale di Durham. L'anno successivo diede alle stampe il suo secondo libro dedicato ai valdesi, intitolato Waldensian Researches during a second visit to the Vaudois of Piemont e il 20 luglio venne nominato vicario di Norham.
Nel 1833 fu insignito del titolo di Doctor of Divinity dall'università di Cambridge e in seguito alla morte del reverendo Bewick Bridge, divenne tesoriere del London Vaudois Commitee. Profondamente interessato ai manoscritti valdesi medievali, nel 1835 diede alle stampe Our Protestant Forefathers, un opuscolo in cui trattava della successione apostolica attraverso i valdesi.
Nel giugno del 1837 compì il suo terzo viaggio alle Valli, cui ne seguirono altri tre (1851, 1853 e 1855).
L'anno seguente, si offrì di far educare a sue spese, per diventare pastori, tre giovani valdesi. La Tavola designò Henri Muston, Charles Vinçon e Joseph Monastier, i quali furono così inviati all'Università di Durham.
Nel 1839 fu eletto nuovamente vice-decano della cattedrale di Durham. Sempre attento ai bisogni dei suoi parrocchiani, prese a cuore la causa degli hinds, ovvero dei braccianti agricoli: nel 1841, durante l'annuale incontro della Highland and Agricoltural Society of Scotland, tenne un vivace discorso in loro favore, sostenendo che essi erano la classe sociale più meritevole di migliorare le proprie condizioni.
Nonostante gli innumerevoli impegni, nel 1844 pubblicò il volume Vigilantius and his times, dedicato alla vita e all'opera di Vigilanzio, vissuto a cavallo del IV e V secolo, da lui definito "il primo Protestante perseguitato", che nell'antica Gallia aveva conserato la purezza originaria dell'Evangelo e che – a suo dire – aveva avuto diversi contatti con i valdesi. Sempre in quegli anni, iniziò l'ennesima opera filantropica nei confronti dei valdesi, inviando del denaro alle Valli in favore del giovane Oscar Cocorda. Ottenne inoltre per la seconda volta il titolo di Doctor of Divinity, concessogli dall'Università di Durham per il suo importante contributo nella fondazione di quell'istituzione.
Nel 1847 si prodigò per raccogliere un'ingente somma di denaro da utilizzare per la costruzione di un nuovo tempio e di un presbiterio a Torre Pellice, proponendo inoltre alla Tavola la costruzione di alcune case per i professori del Collegio valdese. Alcuni anni più tardi suggerì a Beckwith i nomi dell'architetto Ignatius Bonomi di Durham, figura che si rivelerà centrale nella fondazione del nuovo edificio di culto.
Sempre nel 1847, scrisse la prefazione dell'opuscolo Christmas 1846 and New Year 1847 in Ireland. Letters from a lady, testo in cui veniva descritta la terribile carestia che stava colpendo l'Irlanda in quegli anni.
Dopo l'Emancipazione dei valdesi nel 1848, fu sollecitato da Amedeo Bert a interessarsi alla causa della costruzione di un tempio valdese a Torino. Dopo due tentativi andati a vuoto, nel 1851 aprì una sottoscrizione pubblica per aiutare i protestanti nelle loro attività al di fuori delle Valli.
Parallelamente agli aiuti dati ai valdesi, si occupò anche della città di Durham. Nel 1849 fondò il Durham Athenaeum, un club filosofico e letterario, di cui divenne ben presto presidente ed inoltre si impegnò attivamente a favore dei più bisognosi, patrocinando diverse cause meritevoli, tra cui il miglioramento delle condizioni igieniche della città. Nel 1853 divenne membro insieme a sua moglie della British Ladies' Association, istituzione che finanziò la costruzione dell'Orfanotrofio femminile di Torre Pellice.
Ritornato in patria dal suo ultimo viaggio alle Valli nel giugno del 1855, morì a Norham il 10 settembre di quello stesso anno.
Fonti archivistiche
Archivio Tavola Valdese (in ATV), Serie V, Corrispondenza, fascicoli 2-12 (1811-1855).
Pubblicazioni principali
W.S. Gilly, Academic Errors; or Recollection of Youth. By a member of the University of Cambridge, Londra, A.J. Valpy, 1817.
W.S. Gilly, Narrative of an Excurtion to the Mountains of Piemont and Researches among the Vaudois, or Waldenses, Protestant inhabitants of the Cottian Alps, Londra, C. and J. Rivington, 1824.
W.S. Gilly, Education among the Waldenses, in «The Quarterly Journal of Education», novembre 1831.
W.S. Gilly, Waldensian Researches during a second visit to the Vaudois of Piemont, Londra, C. J.G. & F. Rivington, 1831.
W.S. Gilly, A memoir of Felix Neff, pastor of the High Alps and of his labours among the french protestants of Dauphiné, a remnant of the primitive christians of Gaul, Londra, C.J.G. & F. Rivington, 1832.
W.S. Gilly, Our Protestant Forefathers, Londra, C.J.G. & F. Rivington, 1835.
W.S. Gilly, The Peasantry of the Border; an Appeal in their behalf, Berwick-upon-Tweed, Warder Office, 1841.
W.S. Gilly, The Crown or the Tiara? Considerations on the present condition of the Waldenses. Addressed to the Statesmen of Civilised Europe, Londra, John Murray, 1842.
W.S. Gilly, Vigilantius and his times, Londra, Seeley, Burnside and Seeley, 1844.
Bibliografia
Obituary. The Rev. W.S. Gilly, D.D., in «The Gentleman's Magazine», vol. 44, luglio-dicembre 1855.
Annual register, 1855. Deaths: Rev. William Stephen Gilly, in «The Annual Register, or a view of the History and Politics of the year 1855», Londra, Rivington, 1856.
A. Armand-Hugon, Le origini dell'Ospedale di Torre Pellice e Pomaretto, in «Opere sociali della Chiesa», Torre Pellice, Società di Studi Valdesi, 1971.
A. Armand-Hugon, Storia dei Valdesi, II. Dall'adesione alla Riforma all'Emancipazione (1532-1848), Torino, Claudiana, 1974.
E. Peyrot, I grandi benefattori dei valdesi: William Stephen Gilly, in «Bollettino della Società di Studi Valdesi», n. 129, 1971, pp. 25-70.
A. Comba, Gilly e Beckwith fra i Valdesi dell'Ottocento, Torre Pellice, Società di Studi Valdesi, 1990.
Viaggiatori britannici alle Valli valdesi (1753-1899), a cura di G. Tourn, Torino, Claudiana, 1994.
V. Genre, William Stephen Gilly e i viaggi nelle Valli valdesi, Tesi di Laurea in Lingue e letterature straniere moderne, discussa alla Facoltà di Lettere e Filosofia, Università degli Studi di Torino, relatore G. Ferreccio, A.A: 2003 - 2004.
Immagini
- William Stephen Gilly - Archivio Fotografico Valdese
- Jane Colberg in Gilly - Archivio Fotografico Valdese
- La sala dei professori del Collegio valdese - Archivio Fotografico Valdese
- A cura di Luca Pilone