Francesco Pugno
Francesco Pugno (1827 – 5 marzo 1896) divenuto protestante, fu tra i primi membri della Chiesa valdese di Torino, colportore ed evangelista.
Biografia
Nato a Montalenghe nel 1827, era figlio di Giuseppe Pungo. Con la moglie Caterina Roda ebbe i figli Pietro (1851-1861), Angelo Felice (1855-1856), Amalia Malvina (1856), Antonio Isacco (1858), Giovanni (1860), Anselmo Giuseppe (1859), Pietro (1863), Melania Eugenia (1864), Anna Bianca Gabriella(1866), Enrico Eugenio Alessandro (1867).
Artigiano fabbro e armaiolo, fu tra i primi convertiti entrati nella Chiesa valdese di Torino, dal 1861 al servizio del Comitato di Evangelizzazione, per cui operò per più di trent'anni dapprima come colportore, quindi come evangelista, esercitando questo ministero inizialmente in Lombardia, dove grazie alla sua opera sorse nel 1861 la comunità di Brescia, che curò fino al 1863 in collaborazione con il pastore di Milano Giovanni Davide Turino. Qui istituì la scuola infantile e visitò le località vicine di Bergamo, Como, la Val d'Intelvi, con San Fedele e Argegno (1864-1865).
Trasferito a Ivrea nel 1865, iniziò un'opera di evangelizzazione nel Canavese, nei paesi di Baio, Montestrutto, Carema, Candia, Perosa, Parella, Andorno, Castelrosso e Verolengo, fino al 1871, anno in cui fu inviato a Pietra Marazzi e Montecastello, comunità di cui si occupò fino al 1877 e in cui si trovò ad affrontare la crisi causata dall'emigrazione verso l'America di numerosi membri di chiesa, e da dove si spinse fino ad Alessandria.
La destinazione successiva fu Oneglia dove Pugno prese servizio nell'agosto del 1877 accolto da una comunità di circa cinquanta persone allora seguita dall'evangelista Stefano Cereghino, e restò due anni, vedendone la progressiva sparizione; miglior successo ebbe nel vicino paese di Civezza dove istituì culti regolari.
Dal 1879 fu destinato a Verona e alla comunità annessa di Mantova come aiuto evangelista del pastore Benedetto Lissolo, fino al 1882, anno nel quale gli fu affidata la cura della diaspora anconetana (Ancona, Jesi, Recanati, Porto San Giorgio). Nel 1887 Pugno si trasferì a Senigallia da dove continuò la sua opera di colportore e dove rimase fino al 1891, quando fu mandato per due anni nel Cantone di Zurigo ad Aussersihl e Riesbach per occuparsi degli operai italiani emigrati.
La sua ultima destinazione, dall'autunno del 1893, fu Casale, con la cura anche delle piccole comunità di Torrazza e Verrua Savoia, ma, colpito nel 1894 da un attacco apoplettico, fu costretto a rinunciare. Morì due anni dopo, all'età di sessantanove anni, all'Asilo dei Vecchi di San Germano Chisone.
Fonti archivistiche
Archivio della Tavola Valdese (in ATV), Serie IX, cartella 7, Pugno Francesco.
Bibliografia
Francesco Pugno, in «L'Italia Evangelica», n. 12, 21 marzo 1896.
C.A. Tron, Francesco Pugno, in «Le Témoin», n. 11, 12 marzo 1896.
Immagini
- A cura di Anna Bellion