Paolo De Michelis
Paolo De Michelis (1839 – 22 dicembre 1883) predicatore della Chiesa Cristiana Libera, partecipò attivamente alla vita politica e scolastica di Pisa.
Biografia
Nato a Novi Ligure nel 1839, studiò Legge. Diventato evangelico insieme alla moglie Luigia Candia poco dopo il matrimonio, contratto all'età di diciotto anni, fu per questo ripudiato dalla famiglia e cacciato di casa.
Fu l’allievo più dotato della Scuola di formazione per evangelisti tenuta da Bonaventura Mazzarella e Luigi Desanctis a Genova tra il 1860 e il 1863.
Nel novembre 1862 si recò a Pisa come evangelista della Chiesa Cristiana libera, occupandosi di Arcola e Cisanello, dove andò ad abitare nel 1867 e nel 1878 venne eletto consigliere comunale. Collaborò anche con S.H. Carruthers negli istituti scolastici da lei fondati a Pisa e Ghezzano, e sostituendola alla direzione delle scuole fin verso il 1880, quando divenne ispettore scolastico a La Spezia.
Partecipò all’Assemblea di Bologna del 16 maggio 1865 per la costituzione della Chiesa Cristiana Libera in Italia, come rappresentante delle comunità di Pisa, Torino, Inverso Pinasca, dei Giovo di Angrogna, Novi Ligure, La Spezia, Arcola, e fece parte del Comitato di Evangelizzazione, di cui divenne presidente nel 1870.
Nel 1870 aprì una scuola per predicatori laici, che seguiva quella fondata nel 1867 a Milano da William Clark, e durò fino al 1873. Nel 1874 De Michelis, insieme ad Alessando Gavazzi e altri fu riconosciuto “ministro ordinato”, cioè equivalente agli altri pastori evangelici.
Nella Chiesa evangelica di Pisa si scontrò con alcuni membri che chiedevano l’espulsione di altri, dichiaratisi anti-trinitari; il suo rifiuto gli valse l’accusa di essere egli stesso anti-trinitario, e la nascita di un secondo nucleo evangelico, aderente alla Chiesa valdese e in conflitto con la comunità di De Michelis.
La sua ostilità nei confronti dei valdesi si acuì ulteriormente quando si prospettò una loro alleanza con i cristiani liberi e le altre denominazioni evangeliche, che egli respinse, accusando la Chiesa Valdese di insegnare la salvezza per opere e non per grazia, fraintendendo diverse altre parti della sua confessione di fede. Espose le sue idee in un opuscolo pubblicato nel 1864, Alleanza coi valdesi? e in un articolo in tre puntate comparso sul settimanale da lui fondato, «Fede e scienza», nel 1873 (17, 24 e 31 luglio). A causa di gravi difficoltà, quali la morte della moglie e gravi malattie, nel 1875 interruppe la pubblicazione del periodico.
Forte fu anche il suo impegno politico. A Pisa fu in contatto con Mazzini ed esponente della Sinistra democratica. Nel 1867 fondò la Fratellanza Artigiana di Pisa, di cui fu Gran Maestro fino alla morte. Consigliere comunale nel 1878, assessore all’istruzione, si prevedeva una sua elezione a deputato alla Camera ma nel 1882 fu colpito dalla tubercolosi. Trasferitosi a La Spezia per tentare una cura, vi morì nella notte tra il 21 e il 22 dicembre 1883. Fu sepolto il 24 dicembre.
Pubblicazioni principali
P. De Michelis, Alleanza coi valdesi?, Pisa, Citi, 1864.
Bibliografia
Paolo De Michelis, in «L’Italia Evangelica», n. 2, 12 gennaio 1884.
G. Spini, L’Evangelo e il berretto frigio. Storia della Chiesa Cristiana Libera in Italia (1870-1904), Torino, Claudiana, 1971.
V. Vinay, Storia dei Valdesi, III. Dal movimento evangelico italiano al movimento ecumenico (1848-1978), Torino, Claudiana, 1980.
G. Spini, Italia liberale e protestanti, Torino, Claudiana, 2002, p. 168.
- A cura di Sara Tourn