Edoardo Rostan
Edoardo Rostan (12 maggio 1826 – 15 gennaio 1895), medico e botanico rinomato, membro della Società Italiana di Storia Naturale e primo presidente onorario della Société d’Histoire Vaudoise
Biografia
Nacque nella borgata Blanc di San Germano Chisone; studiò dapprima alla Scuola Latina di Pomaretto (1839-1843), quindi al Collegio valdese di Torre Pellice, dove iniziò a interessarsi allo studio delle scienze naturali, leggendo i libri della biblioteca del Collegio e facendo amicizia con il medico Coucourde, che gli insegnò ad analizzare le piante e a essiccarle. Dopo la licenza liceale frequentò per un anno (1847-1848) l'Accademia di Ginevra, e iniziò gli studi di medicina, seguendo le lezioni di Alphonse De Candolle, e rimanendo poi per tutta la vita in stretto contatto con la grande scuola di botanici ginevrini. Tra i suoi corrispondenti più o meno abituali ricorrono i nomi di Reuter, Autran, Barbey, Leresche, Duby, Boissier, Müller Argovienisis, Burnat e, naturalmente, De Candolle. Di ritorno in Piemonte, dall'autunno del 1848, fu ammesso a frequentare il secondo anno della Facoltà di Medicina presso l'Università di Torino, ove in particolare seguì le lezioni del prof. Moris. Dopo la laurea in medicina e chirurgia, conseguita il 1 gennaio 1854, la nuova occupazione di medico lo legò per il resto della vita alle Valli valdesi, dove esercitò per quarant'anni, soprattutto a Perrero e San Germano Chisone.
Nel 1855 sposò Luisa Vinçon di San Germano, da cui ebbe undici figli, di cui tre morti prematuramente.
Esplorò per circa cinquant'anni la flora delle valli pinerolesi e cuneesi, scoprendovi nel 1856 una specie ancora ignota di genziana (Gentiana Rostanii). Il teatro delle sue erborizzazioni toccò le Alpi Marittime (soprattutto la regione del Colle di Tenda e la Valle Stura), la Val Varaita, tutto il gruppo del Monviso fino al Moncenisio; in piccola misura le valmli di Cogne e di Champorcher. Inizialmente interessato alla floristica, eseguì raccolte vastissime di cui si servì per entrare in contatto con società di scambio in Francia, Svizzera, Germania, Inghilterra, Svezia, oltre all'Italia.
Ormai ben noto alla comunità scientifica italiana Rostan, nel 1863 ottenne il diploma di membro della Società Italiana di Storia Naturale. L'anno seguente ricevette da Odoardo Beccari l'invito a partecipare a un viaggio in Borneo, che ebbe luogo nell'aprile del 1865 assieme al noto esploratore Giacomo Doria, tuttavia Rostan, di fronte alla prospettiva di una lunga assenza, alle incognite del viaggio, ai legami familiari e alla sua responsabilità di medico, declinò la proposta. Rimase pertanto sempre legato alle sue valli e l'unico viaggio che fece fu quello che lo condusse a Firenze nel 1874 per partecipare al Congresso internazionale di botanica e, in qualità di giurato, alla contemporanea Esposizione internazionale orticola cui il Parlatore l'aveva espressamente invitato.
L'aspirazione di Rostan fu, per tutta la vita, quella di pubblicare una «Flora delle Alpi Cozie», menzionato nei suoi carteggi con Reuter, Mattirolo, Cesati, De Candolle e numerosi altri botanici italiani e stranieri. Nelle sue missive, a partire dalla fine degli anni Cinquanta, egli fa riferimento sempre più frequentemente a un manoscritto includente tutte le sueosservazioni e idee. Tale testo è presentato ai corrispondenti talvolta come Synopsis Florae Pedemontanae, talaltra come Catalogue de la Flore Cottienne o Prospectus de la Flore Piémontaise: purtroppo di esso non è giunta una copia, mentre si sa che l'anno prima della morte Rostan, dopo averlo invano offerto a Belli, botanico torinese, decise di vendere l'erbario con le relative annotazioni a un corrispondente di Berlino, Rudolph Beyer, con il quale egli aveva erborizzato in anni giovanili nelle valli piemontesi; la condizione di questa cessione era, nelle speranze di Rostan, la pubblicazione postuma del suo lavoro. É noto che il Beyer, per varie ragioni impossibilitato a portare a termine questo impegno, restituì probabilmente il manoscritto (del quale non è rimasta traccia), mentre forse una piccola parte di exsiccata si trova nell'Erbario del Giardino Botanico di Berlino, salvatasi dall’incendio che lo distrusse nel 1943.
Una raccolta didattica, comprendente oltre duemila fogli con specie di Pteridofite, Gimnosperme e Angiosperme per lo più delle Valli, fu regalata da Rostan al Collegio valdese di Torre Pellice in occasione delle celebrazioni per il 1889, bicentenario del “Glorioso Rimpatrio”. Oggi, secondo l'Index Herbariorum (1983) campioni raccolti da Rostan si trovano negli Erbari di Firenze, Berlino, Göteborg, Göttingen, Leiden, Londra, Ginevra, Auckland, Cambridge, Oxford, Manchester, Amherst (Massachussets), Washington, Cardiff, Edimburgo, Parigi, Vienna e Torino: ma ciò rappresenta solo una piccola parte delle spedizioni che Rostan fece alle diverse società di scambio con cui fu in contatto.
In suo ricordo, su iniziativa di suo zio David Monnet, del botanico ginevrino Henri Correvon e della Società di utilità pubblica di San Germano Chisone, nel 1901 fu fondato il giardino botanico “Rostania”.
Oltre alla sua attività di medico e botanico, è ricordato per essere uno dei fondatori e primo presidente onorario della Société d’Histoire Vaudoise.
Morì il 15 gennaio 1895 a San Germano Chisone, a causa di una malattia di cuore complicatasi con l'influenza.
Fonti archivistiche
Archivio della Società di Studi Valdesi (in ATV), Carte Famiglia Rostan (S. Germano Chisone).
Pubblicazioni principali
E. Rostan, Flora, in appendice a J. Ball, Guida delle Alpi Cozie, Pinerolo, Chiantore e Mascarelli, 1879, pp. 102-104.
E. Rostan, Promenades botaniques dans les Alpes Cottiennes, in «Bulletin de l'association pour la Protection des Plantes», n. 7, 1889, pp. 30-34.
Bibliografia
Edoardo Rostan, in «L'Avvisatore Alpino», n. 3, 18 gennaio 1895.
B., Il Dott. Edoardo Rostan, in «L'Italia Evangelica», n. 4, 26 gennaio 1895.
H. M., Le Dr. Edouard Rostan, in «Le Témoin», n. 4, 24 gennaio 1895.
N. Tourn, Le Docteur Edouard Rostan, in «Bulletin de la Société d'Histoire Vaudoise», n. 12, 1895, pp. 147-154.
O. Mattirolo, Edoardo Rostan, in «Malpighia», vol. VIII, 1895.
R. Nisbet, Edoardo Rostan e il suo tempo, in «La Beidana», n. 12, 1990, pp. 14-20.
E. Pascal, Notizie sulla "Flora delle Alpi Cozie", di Edoardo Rostan, in ibidem, pp. 21-25.
- A cura di Anna Bellion