Giovanni Battista Niccolini
Giovanni Battista Niccolini (8 luglio 1824 – 16 ottobre 1887) esule politico, divenuto protestante, fu professore al Collegio valdese di Torre Pellice.
Biografia
Nato a Pietrasanta (Lucca), figlio di Carlo e di Giovanna Maria Lenzi, di famiglia borghese, studiò dagli Scolopi e si distinse nelle materie classiche, in latino in particolare. Iniziati gli studi universitari, fu coinvolto nei moti risorgimentali incappando fra il 1847 e il 1848 nella rete di sospetti e controlli della polizia granducale. Questa situazione lo fece spostare tra Pisa e Firenze, fino a quando, nel 1851 il padre lo mandò a Genova insieme ad amici fuorusciti toscani come lui. Si racconta che lì Cesare Magrini, un fiorentino, fuoruscito dalla Toscana dopo i fatti del 1848, che operava per conto del Comité d'Évangélisation Italien-suisse di Ginevra, lo condusse al culto evangelico, dove conobbe i pastori Paolo Geymonat, Bonaventura Mazzarella – il magistrato pugliese divenuto evangelista per la Chiesa Valdese e presso le nascenti Chiese cristiane libere italiane – e Bartolomeo Malan, pastore responsabile della comunità valdese di Nizza.
Prima di allora aveva avuto già l’occasione di collaborare col mondo evangelico fiorentino perché Enrico Meyer, livornese della comunità olandese-alemanna, educatore e amico di sacerdoti ed educatori cattolico romani aveva pubblicato a Firenze nel 1849 un innario per i fanciulli al quale avevano collaborato Pietro Thouar e lo stesso Niccolini.
Questi nel 1853 fu chiamato a Torre Pellice, per insegnare lettere italiane al Collegio valdese, dove si sentiva la necessità di avere un docente di italiano che non fosse francofono come quelli precedenti.
Il trasferimento alle Valli valdesi significò per Niccolini la rottura con la famiglia di origine; il 15 agosto del 1854 testimoniò pubblicamente la sua fede durante la festa alla Balsiglia (Massello), dichiarando l’affetto che nutriva per i figli del Glorioso Rimpatrio. Questo legame si radicò ancora di più quando sposò Agostina Peyran, figlia del defunto pastore Daniel Timoléon Peyran, il 16 dicembre 1854 a Torre Pellice.
I suoi trentaquattro anni di servizio furono dedicati all’insegnamento della lingua e letteratura italiana al Collegio, alla Scuola Normale per la formazione dei maestri e delle maestre, e alla Scuola Superiore Femminile (Pensionnat) per le giovani.
Quale studioso di lettere classiche e docente di italiano, Niccolini si dedicò per tutta la vita a scrivere versi, pubblicati postumi in una raccolta di poesie dal titolo In memoria, curata da Odoardo Jalla e data alle stampe l'anno successivo alla sua morte. A lui si devono i testi di tredici inni dell'Innario cristiano del 1922, poi ridotti nel corso delle diverse nuove edizioni.
Il 16 ottobre 1887 morì a Torre Pellice a causa di aneurisma.
Pubblicazioni principali
G. B. Niccolini, Poesie. In memoriam, a cura di O. Jalla, Firenze, Claudiana, 1888.
G. B. Niccolini, Dialoghi educativi e religiosi dedicati alle scuole d'Italia, Firenze, Claudiana, 1888.
Bibliografia
J.P. Pons, Mr Giovanni Niccolini, in «Le Témoin» n. 42, 21 ottobre 1887.
A. Meille, Il Prof. Giov. Niccolini, in «L'Italia Evangelica», n. 43, 21 ottobre 1887.
B. P., Il prof. G. Niccolini, in «L'Italia Evangelica», n. 44, 29 ottobre 1887.
G. Peyrot, A. Armand Hugon, Origine e sviluppo degli Istituti valdesi di Istruzione nelle valli del Pinerolese, in «Bollettino della Società di Studi Valdesi», n. 117, giugno 1965, pp. 3-44.
V. Vinay, Storia dei Valdesi, III. Dal movimento evangelico italiano al movimento ecumenico (1848-1978), Torino, Claudiana, 1989.
E. Canale, Giovanni Battista Niccolini. Un toscano al Collegio di Torre Pellice, in Scelte di fede e di libertà. Profili di evangelici nell’Italia unita, a cura di D. Bognandi e M. Cignoni, Torino, Claudiana, 2011, pp. 53-55.
E. Canale, La sorprendente vita di Giovanni Battista Niccolini, in «La Beidana», n. 32, giugno 2011, pp. 32-37.
Immagini
- A cura di Elio Canale