Luigi Capellini
Luigi Capellini (3 settembre 1841 – 27 luglio 1898) fondatore e pastore della Chiesa evangelica militare.
Biografia
Nacque a La Spezia il 3 settembre 1841 da famiglia cattolica, figlio di Francesco Capellini e Margherita Ferrarini; il fratello maggiore, Giovanni, avviato dai genitori ad una carriera ecclesiastica per la quale non aveva vocazione e che provocò scontri familiari, fu geologo e paleontologo, Rettore dell’Università di Bologna e senatore.
Tra il 1851 e il 1859 frequentò una scuola religiosa. Nel 1860 si arruolò nella fanteria, nonostante il parere contrario dei familiari, sentendosi chiamato da Dio a servire la Patria, e rimase in servizio per otto anni. Nel 1861, a Perugia, il ritrovamento casuale di alcuni fogli del Nuovo Testamento e l’incontro con il colportore Angelo Castioni, che gli vendette una Bibbia, lo portarono alla conversione. Inizialmente fu schernito dai compagni con l’appellativo “protestante”, ma il suo esempio colpì un numero crescente di commilitoni, che iniziarono a leggere la Bibbia e pregare con lui.
Diventato capitano, dopo pochi mesi, iniziò a diffondere tra i suoi uomini Bibbie e testi evangelici procuratigli da una benefattrice americana, Miss Elenore Burton, alla quale Castioni aveva presentato Capellini. Proseguì la sua attività di evangelizzazione anche nelle campagne contro il brigantaggio in Abruzzo e Puglia, nel 1866 durante la terza guerra di indipendenza, e ancora durante la repressione della rivolta di Palermo del 1867 e a Parma, dove venne colpito dal colera.
Una volta guarito e congedato, elaborò l’idea di fondare una chiesa per i militari a Napoli, ma fu duramente attaccato dalla stampa cattolica.
Tornato a La Spezia, incontrò Henry J. Piggott, il quale lo invitò a recarsi a Padova per studiare teologia sotto la sua guida e continuare l’attività di evangelizzazione tra i soldati.
Trasferitosi a Roma nel 1872, proseguì la propria missione, avvicinando i militari nei momenti di libertà (nelle strade, nelle osterie), organizzando riunioni di canto e preghiera nella sua casa, e fondando quindi la Chiesa evangelica militare (la data ufficiale è quella del primo culto, celebrato il 13 aprile 1873), che trovò sede in Piazza delle Chiavi d’Oro, poi in un locale più grande in Via delle Botteghe Oscure, e quindi in Via delle Coppelle.
Capellini aveva raccolto intorno a sé un numero crescente di persone ed esauriti i propri fondi, ma le altre chiese protestanti di Roma iniziarono a sostenerlo anche economicamente, prima Waite della American Union Church, poi Leroy M. Vernon, della Chiesa Metodista Episcopale americana, che finanziarono l’acquisto di Bibbie, porzioni bibliche e trattati. Per un certo periodo Capellini e la Chiesa evangelica militare rientrarono in quest’ultima denominazione e Capellini, consacrato in quell’anno, partecipò alla costituzione formale della Chiesa Metodista Episcopale Italiana (1874).
Nel 1877, quando Piggott si spostò con la direzione della Missione Metodista Wesleyana da Padova a Roma, in Via della Scrofa, anche la chiesa militare vi si trasferì, passando di fatto alla Chiesa wesleyana, pur essendo finanziata anche da altre denominazioni. La chiesa rimase tuttavia autonoma e anche Capellini, che riceveva lo stipendio come evangelista, continuò a gestirla secondo i propri criteri, ma grazie al sostegno di Piggott si aprì una fase di grande espansione.
Nei primi tre anni Capellini fu affiancato dal giovane Orosmano Ottonelli e dal colportore Bernardino Spannato, e negli anni successivi molti soldati divennero pastori o colportori fondando nuclei evangelici in tutta Italia.
All’interno della chiesa si sviluppò un’attività educativa di successo, grazie al contributo della moglie di Capellini, Maddalena Caterina Roman, sposata nel 1874 e dalla quale ebbe i figli Marco, Alfredo, Luigi ed Herbert.
Erano presenti una biblioteca con sala di lettura e corsi di lingue; nel 1884 vennero aggiunti corsi di storia e matematica, con professori diplomati, garantendo un’istruzione a diverse decine di militari. Nel 1896 vennero aperte classi elementari per gli analfabeti.
L’attività incontrò l’opposizione sia all’interno dell’esercito, con atti di repressione nei confronti dei soldati evangelici, sia da parte cattolica (con articoli su «L’Osservatore Romano», «La Voce della Verità», «La Vera Roma»). Questa divenne particolarmente intensa dalla metà degli anni Novanta, con la creazione da un lato di circoli ricreativi che oltre ad entrare in concorrenza praticavano una campagna diffamatoria, dall’altro diun’Opera della preservazione della fede, uno specifico apostolato militare, creato nel 1899 dal gesuita Pio De Mandato e sostenuto da papa Leone XIII.
Nonostante questi contrasti, Capellini venne nominato (per intervento del Ministro dell’Agricoltura Domenico Berti) cavaliere della corona d’Italia nel 1884 e insignito della Gran Croce dell’Ordine di S. Maurizio e Lazzaro nel 1891 per i meriti avuti nel miglioramento morale dei soldati italiani.
La sua attività consisteva nel seguire i corsi scolastici, le visite a domicilio e negli ospedali, ma anche i soldati all’estero, nominando per ogni reggimento un diacono incaricato della cura spirituale e dei contatti con la Chiesa militare in Italia. Manteneva quindi rapporti epistolari con i soldati in Africa, con quelli tornati, visitandoli negli ospedali e aiutandoli anche economicamente, con i sostenitori della chiesa.
Nell’estate del 1891, in condizioni di salute già precarie, Capellini effettuò una campagna di evangelizzazione in Sicilia, che ebbe un buon successo; nel marzo 1895 si recò in Inghilterra, dove però non ottenne l’appoggio sperato.
Nell’estate del 1898 visitò ancora le truppe stanziate in Liguria e il Sinodo della Missione wesleyana a Omegna; dopo un primo collasso a Genova e un’operazione il 15 luglio, un nuovo peggioramento lo portò alla morte, all’età di 57 anni.
Pubblicazioni principali
L. Cappellini, Memorie della Chiesa evangelica militare, Roma, A. Chiera, 1880.
Bibliografia
C.A. Tron, Luigi Capellini, «L’Echo des Vallées Vaudoises», n. 31, 4 agosto 1898.
E. Filippini, Cav. Luigi Capellini, «L’Italia evangelica», n. 32, 6 agosto 1898.
Il Cav. Luigi Capellini. Ricordi, «L’Italia evangelica», n. 34, 20 agosto 1898 (firmato da «un vecchio fratello della Chiesa militare»)
A.M. Stoddart, Life of the Cavaliere Luigi Capellini, Edinburgh and London, William Blackwood and Sons, s.d. [post 1898]
V. Vinay, Storia dei Valdesi, III. Dal movimento evangelico italiano al movimento ecumenico (1848-1978), Torino, Claudiana, 1980, pp. 77, 129-130.
F. Chiarini, Storia delle chiese metodiste in Italia. 1859-1915, Torino, Claudiana, 1999, pp. 66-68.
G. Spini, Italia liberale e protestanti, Torino, Claudiana, 2002, pp. 188-189, 193, 197.
M. Paiano, Nazione, esercito e religione nel Regno d’Italia: Chiesa evangelica militare e cattolicesimo tra Ottocento e Novecento, in «Rivista di storia e letteratura religiosa», n. 2, 2010, pp. 303-339.
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- A cura di Sara Tourn