Arnaldo Comba
Arnaldo Comba (20 luglio 1884 - 9 settembre 1963), pastore valdese, direttore dell’Istituto femminile di Vallecrosia, durante la Prima guerra mondiale fu cappellano militare.
Biografia
Nato a Brusio (Svizzera), era figlio del pastore valdese Adolfo Comba e di Lidia Bert. Sposò Maria Bosio (7 febbraio 1888 – 4 settembre 1951), figlia del professor Enrico Bosio e sorella dei pastori Paolo e Davide Bosio, con la quale ebbe Claudio (nato il 18 agosto 1912), Roberto (nato il 18 febbraio 1914), Fiorella (nata l'11 agosto 1921) e Giorgio (nato 9 dicembre 1925). Sua fedele compagna negli ultimi anni di vita fu Bettie Walser.
Dopo gli studi classici a Genova, frequentò quelli teologici presso la Facoltà valdese di Teologia a Firenze (1905-1908) e poi a Berlino (1908-10). In qualità di pastore in prova venne inviato prima a Rio Marina (estate 1907), poi a Genova (estate del 1908) e infine a Carunchio, in provincia di Chieti (ottobre 1910 – estate 1911).
Consacrato nel 1911, fu nominato pastore a San Germano Chisone, dove rimase fino allo scoppio della Prima guerra mondiale. Entrato in contatto con Ernesto Giampiccoli, presidente del Comitato di Evangelizzazione, venne incaricato di redigere l’elenco dei militari valdesi presenti nei diversi comuni delle Valli valdesi.
Pur avendo dichiarato la propria disponibilità al servizio già nel 1915, venne nominato cappellano militare (il quarto, dopo i pastori Eli Bertalot, Davide Bosio e Enrico Pascal) solo nel giugno dell'anno successivo, e assegnato al comando della I armata. Dall’aprile del 1917 affiancò il pastore Guglielmo Del Pesco nella cura spirituale dei prigionieri austro-ungarici di confessione protestante, disseminati su tutto il territorio italiano, in ottantuno campi diversi.
I due pastori dovettero non solo affrontare lunghi e continui viaggi ma dovettero fare i conti con diversi problemi di carattere linguistico. La loro predicazione infatti avveniva in lingua tedesca ma tra i soldati prigionieri, oltre a mille tedeschi, c’erano quattromila ungheresi e diversi nuclei di lingua ceca, slovacca, polacca, slovena, croata. La comunicazione potè quindi avvenire solo grazie all’intermediazione degli interpreti.
Tra il 1918 e il 1919 venne destinato temporaneamente a Forano Sabino (Rieti), prima di ritornare a occuparsi della comunità di San Germano Chisone, dove rimase ancora per un anno.
Dal 1920 al 1926 fu pastore nelle comunità valdesi di Abbazia e Fiume e nella diaspora dell’Istria e della Croazia. Si trattava di comunità miste, sia confessionalmente sia linguisticamente, in parte luterane di lingua tedesca, con un prevalenza di ungheresi e una minoranza di italiani, jugoslavi, svizzeri, cechi e di altre nazionalità. Le due comunità si riunirono in un’unica amministrazione a partire dal 1927, per poi praticamente disperse con la Seconda guerra mondiale, e riunite alla chiesa evangelica di Zagabria solo nel 1947.
In seguito fu pastore a Vallecrosia (1926-30, con cura di Bordighera), Livorno (1930-33, con visite mensili a Piombino), Brescia e Verona (1933-34), Bergamo (1934-40), e infine ad Angrogna (1940-48) dove concluse, nel 1948, trentasette anni di servizio pastorale. Nel 1952 fu richiamato in servizio nella nativa Brusio, dove rimase fino al 1956.
Nel corso della sua vita fu in diverse occasioni collettore per la Chiesa Valdese in Germania (1911, 1912, 1914) e in Svizzera (1939-1940 e dopo l’emeritazione).
Si occupò inoltre, a più riprese, di opere assistenziali: durante il pastorato a Vallecrosia fu direttore dell’Istituto femminile (1926-30), occupandosene con grande dedizione; dal 1943 al 1952 fu presidente della Commissione Istituti Ospitalieri Valdesi, occupandosi in particolare della gestione dei pacchi contenenti viveri e vestiario per i bisognosi e delle elargizioni per l’Asilo dei vecchi di San Germano Chisone e per gli orfanotrofi di Pomaretto e Torre Pellice.
Ritiratosi a Luserna San Giovanni presso Villa Olanda per motivi di salute, morì il 9 settembre del 1963.
Fonti archivistiche
Archivio della Tavola Valdese (in ATV), Serie IX, cartella 323, Comba Arnaldo.
Pubblicazioni principali
Cento anni di storia valdese, Torre Pellice, Claudiana, 1952.
Bibliografia
Necrologio in «L’Eco delle valli valdesi», n. 36, 13 settembre 1963.
S. Colucci, Ricordando il Pastore Arnaldo Comba, in «L’Eco delle valli valdesi», n. 37, 20 settembre 1963.
V. Vinay, Storia dei Valdesi III. Dal movimento evangelico italiano al movimento ecumenico, Torino, Claudiana, 1980, p. 260.
G. Rochat, Note sui cappellani evangelici 1911-1945, in La spada e la croce. I cappellani italiani nelle due guerre mondiali. Atti del XXXIV Convegno di studi sulla Riforma e i movimenti religiosi in Italia (Torre Pellice, 28-30 agosto 1994), a cura di G. Rochat, «Bollettino della Società di Studi valdesi», n. 176, dicembre 1995, pp. 151-162.
G. Rochat, I cappellani valdesi, monografie edite in occasione del XVII febbraio, Torino, Claudiana, 1996.
- A cura di Sara Tourn