Dizionario Biografico dei Protestanti in Italia

Giuseppe La Scala

Giuseppe La Scala (7 ottobre 1877 – 17 agosto 1961) pastore della Chiesa Metodista Episcopale, cappellano militare durante la Prima guerra mondiale.

Biografia

Nato a Mandanici (Messina), era figlio di Giovanni e Antonina Longo. Rimasto orfano di madre in tenera età, venne affidato insieme alla sorella Teresa alle cure della zia paterna.

Dopo aver completato le scuole elementari, seguì da privatista i corsi della Scuola Normale. Nel 1890 si convertì al protestantesimo avvicinandosi alla piccola comunità anglicana che si era formata nel suo paese, guidata dal pastore Gaetano Scuderi.

Animato da forti ideali politici e sociali, aderì ai Fasci Siciliani di Nizza di Sicilia, sposando allo stesso tempo le idee del nascente partito socialista.

Nel 1895 venne chiamato al servizio militare, in Marina, che lo vide impegnato per quattro anni. Dopo i primi due anni trascorsi a La Spezia, a partire dal 1897 si imbarcò sull'incrociatore Calabria, una delle imbarcazioni della Squadra navale italiana operante nei mari del Sud America e dell'America centrale. Durante il periodo passato sull'incrociatore, compose un minutissimo diario, intitolato Campagna in America.

Congedato nel 1899, nel luglio dell'anno successivo sposò la giovane Erminia Carmela Argiroffi (1878-1967), con la quale ebbe sette figli.

Entrato in contatto con il pastore Eduardo Stasio, si avvicinò gradualmente alla Chiesa Metodista Episcopale. A partire dal 1902 iniziò a collaborare con la Scuola Popolare, un organismo fondato a Mandanici dal giovane candidato in teologia Malachia Scuderi.

Nel febbraio del 1904 aderì ufficialmente alla Chiesa Metodista Episcopale e nell'aprile dell'anno successivo venne assunto come predicatore locale al fine di occuparsi della comunità evangelica del suo paese.

Deciso a migliorare la sua formazione teologica, nel 1906 si trasferì a Firenze per frequentare la Scuola Preparatoria, entrando ben presto in contatto con gli ambienti della Facoltà valdese di Teologia. Dopo un solo anno di studi venne destinato alla comunità di Atessa (Chieti), località in cui fondò una Lega Antialcoolica. Nel maggio del 1909 ricevette l'ordinazione a diacono e pochi mesi dopo venne trasferito in un primo momento a Mandanici e poi a Brancaleone (Reggio Calabria), località in cui collaborò con Lucio Schirò, all'epoca pastore a Scicli.

Nell'aprile 1911 venne ammesso nella loggia massonica Michele Bello di Siderno Marina, dove raggiunse i gradi di Compagno e Maestro.

Inviato in seguito a Reggio Calabria in sostituzione del pastore Giovanni Collosi, curò una vasta diaspora che si estendeva da Siderno Marina fino a Taormina.

Ordinato anziano nel 1913, si occupò insieme al giovane Giuseppe Scorza delle nascenti comunità evangeliche di Vincolise e San Pietro Magisano (Catanzaro). Denunciato per turbativa religiosa della convivenza civile, venne assolto nell'agosto di quello stesso anno.

Richiamato alla armi con il grado di caporalmaggiore di artiglieria nell'agosto del 1915, a partire dal l'aprile dell'anno successivo venne inviato al fronte. I mesi trascorsi sul campo di battaglia vennero dettagliatamente descritti in un'opera intitolata Diario di Guerra.

Trasferito dall'artiglieria alla Sanità, dal giugno del 1916 al febbraio del 1918 rimase in servizio presso gli ospedali militari a Palermo e in seguito a Taormina e a Reggio Calabria. Il 20 gennaio del 1918 venne nominato cappellano militare insieme ai pastori Carlo Maria Ferreri e Umberto Emilio Postpischl. Assegnato alla IV armata, venne ancora una volta inviato al fronte.

Congedato nel febbraio del 1919, nel 1920 entrò a far parte del corpo pastorale della Chiesa Metodista Episcopale, venendo destinato nuovamente alla comunità di Reggio Calabria.

In seguito curò le comunità di Genova Sestri Ponente (1927-1931) e Napoli (1931-1934), località in cui divenne coadiutore di Vincenzo Cassiodoro Nitti. Durante la sua permanenza nel capoluogo campano, si scontrò con l'arcivescovo Alessio Ascalesi, autore di uno scritto antiprotestante intitolato Notificazione per l'integrità della fede. In quegli stessi anni si occupò inoltre della comunità di Albanella (Salerno) in collaborazione con il pastore Riccardo Santi, all'epoca direttore di Casa Marterna.

A causa della grave crisi finanziaria che colpì la Chiesa Metodista Episcopale durante gli anni Trenta del Novecento, nel 1935 venne licenziato insieme a molti altri pastori. Dopo aver lasciato Napoli nell'estate del 1936, si trasferì a Roccalumera (Messina) e in seguito a Mandanici, Pizzo Calabro e infine a Messina.

Rientrato in servizio attivo nel 1947, venne destinato alle comunità di Salerno e di Albanella. Emeritato nel 1951, si ritirò a Roccalumera dove morì il 17 agosto del 1961.

Fonti archivistiche

Archivio Storico delle Chiese Metodiste (in ATV), Serie VI, Sottoserie Pastori - evangelisti, cartella 253, La Scala Giuseppe.

Pubblicazioni principali

G. La Scala, Culti ammessi, non più tollerati! Fascismo e Protestantesimo, Napoli, Tip. Portosalvo, 1932.spazio
G. La Scala, Del cambiare religione, Salerno, 1949.spazio
G. La Scala, Diario di guerra di un cappellano metodista durante la prima guerra mondiale, a cura di G. Vicentini, Torino, Claudiana, 1996.spazio
G. La Scala, Diario di un marinaio di leva 1897-1899, a cura di G. Vicentini, Torino, Paravia, 1999.spazio
G. La Scala, Per un ministerio efficente e altri scritti, Roccalumera, Archivio Concetto Marchesi, 2012.

Bibliografia

A. Incelli, Pastore Giuseppe La Scala, in «Voce Metodista», n. 8, agosto 1961.spazio
G. Rochat, Regime fascista e chiese evangeliche, Torino, Claudiana, 1990.spazio
G. Vicentini, Il cappellano metodista Giuseppe La Scala, 1918, in La spada e la croce. I cappellani italiani nelle due guerre mondiali, Atti del XXXIV convegno di studi sulla Riforma e i movimenti religiosi in Italia, Torre Pellice (28-30 agosto 1994), a cura di G. Rochat, Torre Pellice, Società di Studi Valdesi, 1995, pp. 191-195.spazio
G. Spini, Italia liberale e protestanti, Torino, Claudiana, 2002.spazio
G. Spini, Italia di Mussolini e protestanti, Torino, Claudiana, 2007.

Immagini

  • A cura di Luca Pilone
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