Pietro Taglialatela
Pietro Taglialatela (7 gennaio 1829 – 23 settembre 1913), sacerdote cattolico, docente di teologia, divenuto evangelico fu pastore della Chiesa Metodista Wesleyana e in seguito di quella Episcopale.
Biografia
Nato a Mondragone (Caserta), era figlio di una coppia di agiati proprietari terrieri, fortemente legati al cattolicesimo. Dopo essere stato educato da un istitutore privato e dal parroco del suo paese, fu inviato dai genitori in seminario a Sessa Aurunca.
A soli diciannove anni iniziò la sua carriera nell'insegnamento, prima in seminario, per quattro anni, poi a Cava de’ Tirreni, per altri quattro anni. Nel corso degli studi approfondì il pensiero di Vincenzo Gioberti e di Giordano Bruno, maturando una coscienza fortemente liberale e patriottica: nel 1860, iscrittosi al Comitato rivoluzionario di Salerno, ove risiedeva, tentò di arruolarsi nelle truppe di Giuseppe Garibaldi (richiesta che gli fu rifiutata per motivi di salute), quindi si fece divulgatore degli ideali unitari fra gli insorti del Regno delle Due Sicilie, e per questo fu più volte ricercato dalla polizia borbonica.
Deposto l'abito talare, si dedicò nuovamente all’insegnamento della teologia. Nel 1861 fu nominato docente di filosofia della religione alla Facoltà di Teologia dell’Università di Napoli, che però fu chiusa dopo pochi mesi. Taglialatela aprì quindi una scuola privata in via Nilo (in seguito riconosciuta dal Ministero della Pubblica Istruzione), producendo intanto diversi scritti su Giordano Bruno, Nicola Cusano e vari inediti di letteratura italiana.
Nel 1864 sposò Teresa Tammaro (1840-1895), con la quale ed ebbe Gustavo, Filoteo, Alfredo, Eduardo, e una figlia, Amalia.
L’istituto da lui fondato diventò un punto di riferimento e incontro nel dibattito culturale napoletano, e Taglialatela ricevette diverse volte l’incarico di Commissario regio per gli esami nei licei pubblici, e svariate offerte di cattedre universitarie, che rifiutò per non lasciare la sua scuola.
Questa si trovava poco distante dalla sede centrale dell’università e dalla Chiesa Cristiana Libera di via Mezzocannone, cui collaboravano anche i metodisti wesleyani: in questo modo egli entrò in contatto con gli evangelici. Iniziò a partecipare agli animati e affollati dibattiti pubblici fra cattolici e protestanti, inizialmente con l’intento di attaccare questi ultimi, poi in loro difesa. Fu ben presto apprezzato come oratore, e quando entrò nelle fila della Chiesa Metodista Wesleyana, esercitò la sua capacità di attrarre un uditorio notevole, non soltanto in termini numerici, ma in quanto formato da professori, studenti, giornalisti.
Decisivo nella sua conversione fu l’incontro con il reverendo Thomas Jones, inviato da Londra come sovrintendente del distretto dell’Italia meridionale per la Missione wesleyana in Italia, che vedendo in lui la stoffa del predicatore gli affidò la chiesa di S. Anna di Palazzo, inaugurata nel 1874, dove egli iniziò a predicare con grande successo.
Nel 1877 sostenne gli esami per diventare pastore e iniziò il periodo di prova a Napoli, svolgendo una proficua attività di evangelizzazione come assistente di Salvatore Ragghianti, quindi a Catanzaro e Cosenza dal 1879 al 1881.
Nel 1881, staccatosi della Chiesa Metodista Wesleyana, servì per un breve periodo la Chiesa Cristiana Libera come predicatore itinerante in Toscana. Negli ultimi mesi del 1882 aderì alla Chiesa Metodista Episcopale, venendo in seguito inviato come pastore in Puglia. A Foggia, dove rimase fino al 1889, fondò una comunità evangelica, così come a San Severo, affrontando le dispute contro il clero cattolico che talvolta sfociavano in veri e propri attacchi armati, una volta richiedendo l’intervento della fanteria per sottrarre il pastore, la moglie e uno dei figli all’assalto della folla. Questi episodi, tuttavia, non fecero che rafforzare la sua convinzione e la sua opera di evangelizzazione: Taglialatela inseriva infatti la propria predicazione nella vita sociale e politica della città, senza appoggiarsi ad opere di beneficenza e assistenza, ritenendo che non fosse quello il compito delle chiese evangeliche.
Un esempio della portata della predicazione di Taglialatela è dato dal caso di Pescasseroli, in Abruzzo, dove egli fu chiamato nel 1886 da alcuni pecorai che lo avevano udito predicare a Foggia. Ne nacque una piccola comunità evangelica, che poi si estinse a causa dell’emigrazione negli Stati Uniti di tutti i suoi componenti – i quali a loro volta, però, diedero vita a una chiesa evangelica italiana a Buffalo. Di questa missione parlò con ammirazione, in un libretto dedicato al suo paese nativo, Benedetto Croce, definendo Taglialatela «un degno uomo e colto filosofo, tra le menti più forti del movimento protestante in Italia, e tra i predicatori più eloquenti».
Taglialatela svolse poi il suo ministero a Napoli e infine a Genova, ritiratosi nel 1896. Continuò tuttavia a partecipare alla vita della chiesa, effettuando viaggi a Ginevra, Torino, Livorno, Milano, e negli Stati Uniti (New York, Philadelphia e New Haven).
Collaborò inoltre a diverse riviste, «Civiltà Evangelica» (nato nel 1874, di cui Taglialatela scrisse anche il programma), «L’Evangelista» e «Lumen de Lumine», periodico metodista interdenominazionale fondato nel 1905 dal figlio Alfredo, di cui fu uno dei promotori. Fondò «La Nuova Puglia», giornale di polemica anticlericale pubblicato tra il 1885 e il 1886.
Visse gli ultimi anni della sua vita tra Roma, Ginevra e Torino, insieme al figlio Eduardo, divenuto nel frattempo pastore evangelico. Fra il 1908 e il 1910 si trasferì con quest’ultimo negli Stati Uniti, dove altri due figli, Gustavo e Filoteo, lavoravano già da alcuni anni.
Morì a Roma il 23 settembre del 1913.
Pubblicazioni principali
P. Taglialatela, Istituzioni di filosofia, Napoli, Tip. all’Insegna del Diogene, 1864.
P. Taglialatela, Apologia delle dottrine filosofiche di V. Gioberti, Napoli, Tip. all’Insegna del Diogene, 1867.
P. Taglialatela, La scienza, la vita e Francesco de Sanctis. Discorso, Napoli, Tip. all’insegna del Diogene, 1872.
P. Taglialatela, Il Papa-re nelle profezie e nella storia, Roma, La Speranza, 1902.
P. Taglialatela, In Dio. Saggi, discorsi, frammenti di filosofia cristiana, Roma, La Speranza, 1927.
P. Taglialatela, Fede, speranza e carità. Meditazioni, Roma, La Speranza, 1927.
P. Taglialatela, Teoria evangelica della vita, Roma, La Speranza, 1929.
Bibliografia
V. C. Nitti, Pietro Taglialatela, in «L’Evangelista», n. 40, 3 ottobre 1913.
F. Di Silvestri-Falconeri, In memoriam, Pietro Taglialatela, in «L’Evangelista», n. 41, 10 ottobre 1913.
D. Ciampoli, L'opera letteraria di Pietro Taglialatela, Roma, Tip. Unione editrice, 1913.
B. Croce, Pescasseroli, in «Storia del Regno di Napoli», Bari, Laterza, 1925.
G. Iurato, Pietro Tagliatatela. Dalla filosofia del Gioberti all’evangelismo antipapale, Torino, Claudiana, 1972.
F. Chiarini, Storia delle chiese metodiste in Italia (1859-1915), Torino, Claudiana, 1999.
R. Fiore, Pietro Taglialatela, in «Civiltà Aurunca», n. 47, 2002, pp. 7-16.
G. Spini, Italia liberale e protestanti, Torino, Claudiana, 2002.
S. Nitti, Pietro Taglialatela. Un filosofo pastore metodista, in «Scelte di fede e di libertà. Profili di evangelici nell’Italia unita», a cura di D. Bognandi e M. Cignoni, Torino, Claudiana, 2011, pp. 87-90.
Immagini
- A cura di Sara Tourn