Daniele Rivoire

Biografia

Nato ad Angrogna, era figlio di Jean (maestro régent a Pradeltorno) e Catherine Gaydou, insieme a Pietro e Catherine, entrambi maestri.

Nel dicembre 1883 sposò la maestra Margherita Bertalot, con la quale ebbe un figlio, Italo (21 maggio 1888), dopo tre bambini morti neonati, e una bambina, Valentina, che visse poco più di un anno. La moglie morì il 23 settembre 1891 dando alla luce un’altra bambina, che non sopravvisse.

Rivoire insegnò a Roma all’Istituto Gould dal 1879 al 1882, incontrando molte difficoltà con la direzione, di cui non condivideva i metodi e l’organizzazione della scuola. Chiese insistentemente di entrare nel campo dell’evangelizzazione e ottenne il trasferimento nell’estate 1882.

Si recò a Viéring (frazione del Comune di Champdepraz, in Val d’Aosta) nell’ottobre 1882 e vi rimase fino al 1892 come maestro evangelista, occupandosi della scuola diurna, domenicale e serale e dei culti. Trovò buona accoglienza nella comunità, una decina di famiglie, nonostante una situazione di povertà: mancavano i registri, i libri e locali adeguati, l’italiano era poco praticato.

Dovette inoltre affrontare l’ostilità del clero cattolico, che qui come altrove cercò di metterlo in cattiva luce accusando i fedeli della comunità di dissolutezza. Riuscì tuttavia a consolidare l’opera, estendendo la propria azione alla vicina Verrès, con una decina di membri e alcuni catecumeni.

Nell’agosto del 1890 si ammalò gravemente di tifo, che colpì anche il figlioletto e la moglie, rendendo necessario affidare a una balia la piccola Valentina; questa morì nel gennaio 1891, seguita pochi mesi dopo dalla mamma.

All’inizio del 1892 Rivoire, rimasto solo col figlio, si trasferì nella vicina Verrès, dove aprì una seconda scuola e un luogo di culto, oltre a quella già esistente che contava quindici alunni e un corso serale con quaranta adulti. Anche qui il clero si oppose in tutti i modi, ad esempio facendo pressione sul maestro comunale affinché avviasse una scuola serale nelle stesse ore e giorni.

Oberato di debiti (contratti per far aggiustare il locale di Viéring, e provvedere “un giardino e un verziere provvisto di ogni ben di Dio”), accettò il trasferimento a Catania.

Dall’ottobre 1892 insegnò nella Scuola valdese di Catania, dove avviò una scuola con trenta alunni; seppur entusiasta della città, del clima e del lavoro, si trovò «in condizioni da non poter ottenere quei frutti che dovrebbe portare l’opera nostra»: in particolare, per il fatto che erano pochi gli alunni che dopo aver frequentato le scuole partecipavano alla vita di chiesa. Rimase a Catania fino ad agosto, oppresso da problemi di salute sempre più gravi, tra cui una malattia della pelle, e che rendevano difficile lo svolgimento del suo lavoro.

Passò poi al servizio della Chiesa Metodista Episcopale, che lo inviò nel 1894 a Venosa (Potenza), dove cercò di avviare l’opera di evangelizzazione insieme alla seconda moglie, la maestra Anna Maria Favalli, sposata il 26 agosto di quell’anno. Nata a Milano nel 1867, aveva studiato a Brescia e Milano, in particolare disegno, calligrafia, lingue straniere, pianoforte e ricamo.

Dal 1894 fu predicatore locale ad Atessa (Chieti), dove ancora una volta si scontrò con l’ostruzionismo cattolico attraverso l’opera di diffamazione e istigazione della popolazione che arrivò ad atti violenti come lanci di sassi, rendendo necessario l’intervento dei carabinieri.

Si trasferì negli Stati Uniti – dal 1900 il suo nome non figura più nelle Relazioni delle chiese metodiste – dove si trova indicato nell’Annuario Evangelico del 1908 come responsabile della Chiesa Congregazionalista di Plymouth (Mass.).

Fonti archivistiche

Archivio Tavola Valdese (in ATV), Serie IX, cartella 141, Daniele Rivoire.

• A cura di Sara Tourn

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