Guglielmo Gajani
Guglielmo Gajani (25 giugno 1819 – 9 giugno 1868) avvocato, esule della Repubblica Romana, divenuto evangelico fu membro della Chiesa Valdese, presso le comunità di Torino e Firenze.
Biografia
Nato a Mercato Saraceno (Forlì), era figlio di Pellegrino, piccolo proprietario terriero, e di Elisabetta Ricchi. Cresciuto in una famiglia che aveva guardato con favore alla dominazione francese e mal sopportato il ritorno della Romagna sotto il governo pontificio, Gajani maturò i propri sentimenti liberali durante gli studi, che compì prima nel liceo-convitto di Ravenna, quindi all'Università di Bologna, dove nel 1842 si laureò in diritto canonico e civile.
Entrato in contatto con gli scritti propagandistici di Giuseppe Mazzini, aderì con decisione alle tesi dell'Unità d'Italia. Divenuto membro della «Giovine Italia», si trasferì a Roma per entrare come praticante in uno studio legale. L'appartenenza al movimento fondato da Mazzini lo portò a seguire le turbolenze romagnole degli anni Quaranta con forte senso di partecipazione, ma anche evitando di incappare nei rigori repressivi dell'ultimo scorcio del pontificato di Gregorio XVI.
Negli anni della Repubblica Romana fece il suo ingresso in politica: il 21 gennaio 1849 fu eletto all'Assemblea Costituente in rappresentanza della provincia di Forlì e durante la prima seduta dell'Assemblea - il 5 febbraio 1849 – fu nominato segretario.
Durante il suo mandato partecipò a tutte le votazioni principali, a partire da quella per la deposizione del papa e per la proclamazione della Repubblica, intervendo soprattutto a proposito della legislazione sociale – per la quale propose misure assai drastiche in materia di prestito forzoso e di repressione delle speculazioni finanziarie – o della legislazione religiosa.
Quando Roma fu assediata dalle forze francesi fu inviato insieme ad altri deputati adoccuparsi delle opere di difesa nelle varie zone cittadine e in seguito venne incluso nella commissione creata per giudicare le requisizioni illegali.
Caduta Roma, Gajani fuggì a San Marino e poi a Mercato Saraceno. Braccato dai gendarmi pontifici, nel 1850 riparò a Torino dove gli fu consentito di patrocinare in tribunale d'appello e di collaborare come ripetitore alla cattedra universitaria di Filosofia del diritto. Durante la sua permanenza nel capoluogo piemontese divenne segretario della Società dell'emigrazione italiana.
Espulso dal Piemonte dopo il fallito moto milanese del 6 febbraio 1853, si ritirò prima a Parigi, poi Belgio e infine a Londra. Nel luglio di quello stesso anno, dopo un viaggio in nave di trentacinque giorni, si trasferì negli Stati Uniti, a New York.
Dopo alcuni mesi di difficile ambientamento, cominciò a scrivere articoli e a tenere conferenze aventi come principale argomenti il papato e la "questione italiana". Durante il suo lungo soggiorno negli Stati Uniti, si sposò con l'americana Mary Handerson, convertendosi allo stesso tempo al protestantesimo.
L'attività di conferenziere permise a Gajani di mettersi in contatto con gli esponenti di spicco della vita culturale newyorkese e bostoniana, il cui appoggio contribuì a restituirlo alla originaria professione di avvocato. Sempre attento alle vicende italiane, nel 1855 denunciò in una lettera aperta al «Daily Times» di New York gli aspetti utilitaristici della partecipazione piemontese alla guerra di Crimea.
L'anno successivo pubblicò a Boston uno scritto intitolato The Roman exile: destinato al pubblico statunitense, il libro era un vero e proprio diario delle vicende dell'autore durante i fatti della Repubblica Romana.
Nel 1859 divenne segretario di un Comitato italo-americano creato con lo scopo di raccogliere fondi da destinare al governo piemontese per il sostegno delle battaglie d'Indipendenza e il 24 luglio 1860 Vittorio Emanuele II, sotto sua richiesta, gli concesse la cittadinanza sabauda con facoltà di restare in America, a causa della sua malferma salute, per tre anni.
Nel marzo del 1863 rientrò in Italia, aprendo uno studio legale a Torino. Entrato in contatto con il pastore Giovanni Pietro Meille, divenne membro della comunità valdese di quella città. A causa di motivi di salute, nel 1865 si trasferì a Firenze dove insieme a sua moglie diede un forte contributo alla causa della Chiesa Valdese.
Colpito dalla tubercolosi, si ritirò a Mercato Saraceno, dove morì il 9 giugno del 1868. La salma – rifiutata dai cimiteri di Mercato Saraceno e Cesena – fu tumulata nel cimitero degli Inglesi di Firenze.
Fonti archivistiche
Archivio del Museo centrale del Risorgimento di Roma.
Archivio della Tavola Valdese (in ATV), Registro dei membri di chiesa della Chiesa valdese di Torino, 1863.
Pubblicazioni principali
G. Gajani, The Roman exile, Boston, John P. Jewett and C., 1856.
Bibliografia
L.C. Farini, Lo Stato romano dal 1815 al 1850, vol. III, Firenze, 1853, p. 240.
Assemblee del Risorgimento. Roma, vol. III, Roma, 1911.
H.R. Marraro, American opinion on the unification of Italy 1846-1861, Columbia University Press, New York, 1932.
G.B. Furiozzi, L'emigrazione politica in Piemonte nel decennio preunitario, Firenze, Leo S. Olshki, 1979.
F. Santucci, Un illustre romagnolo deputato alla Repubblica Romana: Guglielmo Gajani, Firenze, Le Monnier, 1983.
Dalle Valli all’Italia (1848-1998), a cura di B. Bellion, M. Cignoni, G. P. Romagnani, D. Tron, Torino, Claudiana, 1998.
G. Monsagrati, Guglielmo Gajani, in «Dizionario Biografico degli Italiani», vol. 51, Roma, Istituto della enciclopedia italiana, 1998, pp. 319-320.
M. Cignoni, Guglielmo Gajani (1819-1868) dalla Repubblica romana alla fede evangelica, in La Bibbia, la coccarda e il tricolore: I valdesi fra due Emancipazioni (1798-1848. Atti del XXXVII e del XXXVIII Convegno di studi sulla Riforma e sui movimenti religiosi in Italia (Torre Pellice, 31 agosto-2 settembre 1997 e 30 agosto - 1° settembre 1998), a cura di G. P. Romagnani, Torino, Claudiana, 2001, pp. 387-409.
Achille Cantoni e gli altri, a cura di F. Bugani, U. Pasqui, R. Cappelli, M. Proli, Forlì, CartaCanta, 2010.
M. Cignoni, Guglielmo Gajani. Il segretario della Repubblica Romana, in Scelte di fede e di libertà. Profili di evangelici nell'Italia unita, a cura di D. Bognandi e M. Cignoni, Torino, Claudiana, 2011, pp. 67-69.
- A cura di Luca Pilone