Saverio Fera
Saverio Fera (6 gennaio 1850 – 29 dicembre 1915) pastore della Chiesa Metodista Wesleyana, poi della Chiesa Evangelica Italiana (già Chiesa Cristiana Libera) quindi nuovamente della Chiesa Metodista Wesleyana e Sovrano Gran Commendatore della Massoneria italiana.
Biografia
Nato a Petrizzi, in provincia di Catanzaro, dove il padre ricopriva l'incarico di sindaco, da una famiglia di notabili liberali. A soli sedici anni si arruolò nei "Cacciatori delle Alpi" di Garibaldi combattendo nella guerra del 1866. In quegli anni la Chiesa Metodista Wesleyana era impegnata nell'evangelizzazione in Calabria, tanto che la famiglia Fera si convertì integralmente nel 1872.
Entrato nel ministero, venne inviato anzitutto a Napoli e successivamente a Palermo. Ben inserito negli ambienti governativi siciliani, legato alle posizioni crispine, nel capoluogo siciliano aderì alla Massoneria, associazione di cui ricoprì importanti incarichi gerarchici. Divenendo pastore al contempo della Chiesa wesleyana e di una ex comunità valdese retta sino alla morte dal pastore scozzeze John Simpson Kay (1831-1887), precedentemente distanziatosi dal Comitato di Evangelizzazione valdese, rivestì un ruolo di primo piano nel protestantesimo insulare. Molto attivo durante una epidemia scoppiata in città, fu decorato della medaglia dei benemeriti della salute pubblica e conseguentemente della Croce di Cavaliere della Corona d'Italia, su interessamento di Francesco Crispi.
Nel 1888 la missione wesleyana ne propose il trasferimento a Cremona, ma Fera rifiutò, passando alla Chiesa Cristiana Libera con al seguito la sua congregazione, quella già del Kay e la scuola annessa alla chiesa. La Chiesa Cristiana Libera di John Mc Dougall era in quel momento alla ricerca di nuove risorse umane e finanziarie: il Fera poteva essere la figura chiave di rinnovati contatti con il mondo politico, la Massoneria, i sostenitori all'estero. Divenuto Segretario del Comitato di Evangelizzazione della Chiesa Libera, traslocò a Firenze con la moglie Elisa Marchi, dalle parti della Chiesa di via de' Benci, sede del periodico «Il Piccolo messaggere» e dei Liberi.
Nel 1894 la crisi della Chiesa subì una brusca accellerazione, con il passaggio del presidente Damiano Borgia e di altri importanti dirigenti – previ accordi con Matteo Prochet – alla Chiesa Valdese (altri passeranno ai wesleyani). Legato a doppia mandata al conservatorismo crispino, Fera impose a partire da questa data una stretta autoritaria alla Chiesa Crisitiana Libera, ora denominata Chiesa Evangelica Italiana, tentando di opporsi alle difficoltà da un lato con l'appoggio politico, dall'altro raccogliendo colportori e pastori dissidenti da tutte le chiese evangeliche. Per un decennio fu – seppure tra molti contrasti – il dominus della sua chiesa. Allo stesso tempo proseguiva la sua carriera nella Massoneria fiorentina e nazionale, e in particolar modo tra i vertici del Rito scozzese antico e accettato.
Fallito il tentativo di salvare la Chiesa Cristiana Libera, liquidò quel che ne restava tra le due Missioni Metodiste, rientrando nei ranghi di quella Wesleyana. Il suo impegno fu allora principalmente legato alla Libera Muratoria, divenendo protagonista dello scisma massonico del 1908, successivo alla rottura sulla mozione Bissolati sull'insegnamento della religione nelle scuole. Guida della Gran Loggia d'Italia (la massoneria "di Piazza del Gesù"), viaggiò frequentemente all'estero per accreditare la sua nuova organizzazione.
Con molte celebrazioni pubbliche e retorica nazionale, venne seppellito nel 1915 presso il cimitero degli Allori in Firenze, dove fu posta l'iscrizione: «Saverio Fera / Patriota pensatore / Sovrano Gran Commendatore / della Massoneria Italiana / qui riposa dalle sue fatiche / e le sue opere lo seguono».
Fonti archivistiche
Archivio della Chiesa Evangelica Italiana (in ATV), Serie Corrispondenza, Sottoserie Copialettere e circolari, cartelle 20-34, Copialettere di Saverio Fera (1891-1904).
Pubblicazioni principali
S. Fera, Pro patria et ecclesia. Considerazioni indirizzate ai liberali e ai liberi pensatori, Palermo, 1882.
S. Fera, Martin Lutero e la Riforma. Discorso, Palermo, Tip. A. Giannitrapani, 1883.
S. Fera, Italia libera con Cristo: mai più gesuiti. Discorso pronnziato il XX settembre a Palermo, Palermo, Tip. A. Giannitrapani, 1886.
S. Fera, Pietro Carnesecchi, Firenze, Tip. Ciardelli, 1898.
S. Fera, Malati!, Bologna, Tip. Cenerelli, 1900.
La Massoneria nell'esercito e nella marina, con prefazione e note di Saverio Fera, Firenze, Tip. Ciardelli, 1913.
Bibliografia
G. Spini, L'Evangelo e il berretto frigio. Storia della chiesa cristiana libera in Italia (1870-1904), Torino, Claudiana, 1971.
G. Spini, Italia liberale e protestanti, Torino, Claudiana, 2002.
Immagini
- Saverio Fera - Archivio Fotografico Valdese, Fondo Chiese Metodiste
- Saverio Fera - Archivio Fotografico Valdese, Fondo Chiese Metodiste
- A cura di Simone Maghenzani